Si sono formate delle macchie sulla superficie della pentola, cosa faccio? 


Durante l’uso può accadere che, per mancanza di sufficiente attenzione o per fenomeni naturali vengano a formarsi sulla superficie della pentola macchie o colorazioni particolari:

Macchie biancastre o dorate accompagnate dalla presenza di puntini bianchi o rossastri al loro centro.

Questa tipologia di macchie è ascrivibile al fenomeno chiamato “pitting” che altro non è che una corrosione della superficie causata dal sale indisciolto.

Per ovviare alla sua formazione, ricordatevi sempre di aggiungere sale nell’acqua o nel liquido caldo o in ebollizione.

Sciogliete il sale mescolando il liquido o gli altri ingredienti. Se per mancanza di precauzioni queste piccole macchie dovessero comparire, non ci si deve preoccupare, in quanto non alterano minimamente la qualità e funzionalità della pentola. Tali macchie non sono però in nessun caso riconducibili a difetti di fabbricazione.

Macchie bianche.

Può talora accadere, esponendo la pentola a calore intenso, di osservare sul fondo la formazione di piccole macchie bianche di calcare, a causa di un fenomeno naturale dovuto al grado di durezza dell’acqua.

Anche in questo caso, la qualità e la funzionalità della pentola non vengono minimamente alterate. Non si tratta di un difetto di produzione.

Aloni diffusi di colore bluastro-violacei

Questa caratteristica colorazione che la superficie della pentola può talora assumere è dovuta ad alcuni prodotti utilizzati per la cucinatura o all’amido contenuto in alcuni cibi, come la pasta o il riso.

Possono essere facilmente rimossi strofinando l’interno dell’utensile con un panno morbido imbevuto di succo di limone o di aceto o con un prodotto specifico per la pulizia dell’acciaio inossidabile.

Colorazione “bronzea” della superficie interna ed esterna

Le superfici possono assumere una colorazione uniforme di questo tipo quando inavvertitamente viene lasciato il recipiente vuoto sul fornello acceso.

E’ buona norma, in caso di utilizzo su fornelli a gas, evitare di far debordare la fiamma sui lati dell’utensile. Si economizzerà energia e si eviterà il surriscaldamento della casseruola.

Oltre alle precauzioni sopra esposte è buona norma seguire altre indicazioni:

  • Lavate subito gli utensili dopo l’uso con acqua calda e un prodotto detergente, evitando l’uso di prodotti abrasivi, pagliette metalliche o sintetiche;
  • Non lasciare i cibi, nei quali sono presenti sali e acidi in forma naturale, a lungo nelle stoviglie;
  • Sia nel lavaggio a mano che in lavastoviglie non usate mai candeggina o prodotti clorati (sono molto aggressivi per l’acciaio, soprattutto a caldo);
  • Non tenere chiusa la lavastoviglie a fine lavaggio.

Come intervenire?

Qualora si trattasse semplicemente di aloni o macchie di carbonato di calcio, date dal residuo dell’acqua e dalla relativa elaborazione, basterà lavare le pentole con un prodotto specifico per l’acciaio (ex Smac Acciaio) e torneranno come nuove.

Nel caso invece su trattasse del primo caso citato – macchie biancastre o dorate accompagnate dalla presenza di puntini bianchi o rossastri al loro centro- con un prodotto per l’acciaio la situazione certamente migliorerà.

Per quanto concerne l’arrossamento del fondo, potrebbe essere riconducibile al quarto caso, colorazione bronzea dovuta al calore. Così fosse, è probabile che le eventuali macchie siano date dal calcare, a seguito dell’evaporazione di parte dell’acqua. E che il calore scaricato poi sulla piccola casseruola ad un manico fosse notevolmente superiore a quanto necessario all’ebollizione dell’acqua.

Questo perché il fondo termodiffusore delle pentole Serafino Zani – unico fondo al mondo di questo genere a poter vantare il brevetto – fa si che non sia necessario l’uso di una fiamma alta, ma basti regolare la fiamma in modo che questa sia circoscritta all’interno del fondo. E allo stesso modo l’induzione non va usata sempre al massimo.  Sarà infatti il fondo stesso ad irradiare il calore alle pareti, operando al meglio, con temperatura costante e senza sprechi di energia.

Nel caso di utilizzo su fiamma, un segnale importante può essere il fatto stesso che i manici (o il manico) presentino un qualche annerimento, già questo dovrebbe suggerire il fatto che la fiamma fosse troppo alta e che la combustione dei gas sia andata a generare del residuo nero sul manico stesso.

N.B. Tutti questi casi non sono certamente imputabili ad un ipotetico difetto del prodotto, ma a fenomeni naturali ed un briciolo di disattenzione. Nulla però che non si risolva – in gran parte dei casi – con un lavaggio. Eventualmente anche usando metodi naturali come aceto o succo di limone (senza sale!). In particolare quando si tratta di macchie da amico o di un residuo di carbonato di calcio, dovuto alla “pesantezza” dell’acqua.

Vi ricordiamo che Serafino Zani garantisce i suoi utensili per tutti i difetti di fabbricazione