ARTE E SCIENZA ONLINE – OTTOBRE 2025


Centro Studi e Ricerche Serafino Zani

ARTE E SCIENZA ONLINE – OTTOBRE 2025

Abbinato a Informascienza  n. 449

“Arte e scienza online” fa parte del Progetto St.Ar.S. (storia, arte e scienza) dedicato a Franco Rapuzzi,  naturalista e fotografo di tesori artistici bresciani al quale è intitolata l’omonima sala del Museo di Scienze Naturali di Brescia.

Info: scienzapertuttinews@gmail.com;   www.zanihome.it


13 ottobre 2025, ore 19, evento online

NOT ONLY STARS: DA “PIGIAMA RUN” A “ROLLER EXPERIENCE”

Ogni mese il prof. Kevin Milani (Paulucci Space Theater, Hibbing, Minnesota) incontra i partecipanti alle lezioni online di “Not only stars”, aperte a tutti gli interessati. Offrono l’opportunità di fare esercizio con la lingua inglese. La prossima è in programma il 13 ottobre, alle ore 19 (per partecipare scrivere a: osservatorio@serafinozani.it).

Il prof. Milani è il vincitore delle “Two weeks in Italy” (edizione 2018), l’iniziativa che propone un ciclo di lezioni di astronomia in varie località italiane, Lumezzane compresa, condotte ogni anno da diversi insegnanti americani. I contatti con questi docenti continuano attraverso le “News from the past winners” oppure le testimonianze fotografiche e sonore dell’esperienza che hanno vissuto in Italia partecipando all’iniziativa ideata dall’Osservatorio Serafino Zani. Lo scorso mese avevamo ascoltato la descrizione del Tempio Capitolino di Brescia raccontata da ShiAnne Kattner (Casper Planetarium, Casper, Wyoming, USA), vincitrice delle “Two weeks in Italy” di dieci anni fa. Questa volta ci invita ad osservare Piazza Paolo VI. 

 

Ma torniamo ai webinars mensili durante i quali Kevin Milani mette a confronto immagini e notizie che arrivano dal Minnesota e dal territorio bresciano, curiosità comprese, e propone approfondimenti linguistici e proiezioni sugli eventi e i corpi celesti visibili a occhio nudo, come le costellazioni. Ecco dove ascoltare il podcast  del professor Milani: www.zanihome.it (Lume online – Agosto 2025).

Per imparare a riconoscere le costellazioni viene proposta una attività ludica, accessibile anche a chi non ha mai osservato il cielo, che si basa sulla lettura delle mappe stellari. Ogni mese vengono spedite le carte del cielo utili per riconoscere il campo stellare della star game map. Per riceverle inviare le richieste a: scienzapertuttinews@gmail.com

Per chi ha perso la lezione precedente ecco dove vedere la descrizione della star game map n. 1

https://www.facebook.com/photo?fbid=1076075821350370&set=a.378077061150253

Le lezioni del professore sono seguite, ormai da un lustro, dagli studenti della Valtrompia che frequentano il Liceo Moretti di Gardone Val Trompia. 

Gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado sono invitati a coinvolgere i loro studenti in ricerche, approfondimenti, cartelloni, tesine e raccolte di titoli pubblicati sui quotidiani italiani che contengono parole in lingua inglese. I materiali sulle esperienze didattiche in lingua inglese che riceviamo dalle scuole vengono commentati durante gli incontri online di “Not only stars”. I collage, realizzati assemblando i ritagli di giornale con parole in lingua inglese, sono a disposizione di tutti. Quello di questo mese raccoglie curiosi titoli di corse podistiche in pigiama o che annunciano il futuro tram che nei prossimi anni attraverserà la città, e altri particolari titoli di eventi sportivi. 

NOT ONLY STARS: DA “PIGIAMA RUN” A “ROLLER EXPERIENCE”

https://www.facebook.com/photo?fbid=25340480608878059&set=gm.1768932700652280&idorvanity=320288065516758

Sul web sono disponibili diversi collage come, ad esempio, quello seguente:
DA “GARDE” A “GHOST PITUR”

https://www.facebook.com/photo/?fbid=24917415851184539&set=gm.1729346977944186&idorvanity=320288065516758


 

FINESTRE CELESTI E SPAZIALI

DA PERUGIA ALLA SARDEGNA GLI SCATTI DELL’EQUINOZIO

La rassegna degli scatti dell’equinozio è puntualmente arrivata. Così come avevamo descritto in dettaglio quella del solstizio d‘estate, ecco la raccolta delle immagini che ci fanno “vedere” il giorno d’inizio dell’autunno.  Ad esempio lo scatto che registra il punto di levata o di tramonto del Sole sull’orizzonte, che ovviamente sarà diverso da quelli dei solstizi. Aggiungendo anche le fotografie delle date intermedie, che scandiscono le variazioni stagionali,  si potrà ricostruire ciò che accade sullo stesso orizzonte visto in epoche diverse dell’anno, ma compiendo questa osservazione sempre nella stessa posizione. Come scrisse Dante, “Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo” (Paradiso, Canto primo, versi 37 e  38). Da Perugia (Simonetta Ercoli, APS “StarLight, un planetario tra le dita”) è arrivato lo schema che spiega perché la luce solare, entrando da ovest nella chiesa di San Filippo Neri, illumina all’equinozio la statua della nicchia opposta. Tre scatti giunti da Ravenna (Marco Garoni, Planetario di Ravenna) mostrano come le ombre delle due curve proiettate dal “cerchio di Ipparco” vanno gradualmente a sovrapporsi formando una retta proprio in occasione degli equinozi. Lo strumento è in dotazione anche all’Osservatorio Serafino Zani, ma nella versione mobile che consente il facile trasferimento del “cerchio di Ipparco” nei plessi scolastici o al Planetario di Lumezzane. Da Sassari (Gian Nicola Cabizza, Osservatorio di Siligo) è pervenuta una splendida fotografia della striscia della Via Lattea, ripresa dal nuraghe Appiu. L’immagine è stata particolarmente apprezzata da chi ha curato la passione dell’autore fin da quando, ancora giovanissimo, ha iniziato a muovere i primi passi nel campo dell’astrofotografia. La fotografia aveva solo una relazione temporale con l‘equinozio, infatti era stata scattata proprio pochi giorni prima dell’inizio della nuova stagione. Ci sono anche gli osservatori rimasti a bocca…bagnata! Colpa della pioggia. Ma per qualcuno le goccioline rimaste sospese nell’aria non hanno solo prodotto il classico arcobaleno, ma quello con la cuspide su uno dei lati. Sono fenomeni assai rari, come quello catturato nelle vicinanze di uno specchio d’acqua “protetto”, visto che si trattava del Parco naturale regionale Molentargius Saline. L’autore descrivendo la fotografia spiega che sull’acqua “si rispecchia il Sole e quindi, come se ci fossero due Soli, si formano quattro arcobaleni, invece di due”. 

Infine l’immagine ripresa dallo spazio dal satellite Meteosat, alle ore 6 di tempo universale, mette in evidenza la linea verticale che separa l’emisfero illuminato da quello in ombra, perché all’inizio delle stagioni intermedie i due emisferi sono equamente illuminati, senza che uno prevalga sull’altro come accade ai solstizi. 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=24936994699229256&set=gm.24526791433636635&idorvanity=201542343254883

 

Questa ripresa è di quelle che il planetarista Luca Talamoni, appassionato di meteorologia, seleziona ogni giorno tra le immagini più interessanti che arrivano dai satelliti artificiali. Quando la Terra entra nell’ombra si aprono le “Finestre sul cielo” e iniziano le occasioni, nubi permettendo, per compiere facili osservazioni a semplice vista che si possono effettuare, con l’aiuto dell’Osservatorio Serafino Zani, coinvolgendo le scuole e le famiglie (“Progetto Cielo”).  Per ricevere queste  proposte osservative inviare una richiesta a: osservatorio@serafinozani.it 


PROGETTO CIELO
https://www.facebook.com/scienzagiovanissimi/photos/a.353703898151327/1850351995153169

GLI SPETTACOLI DEL FIRMAMENTO: LA VIA LATTEA
Testimonianze: Una magica notte https://www.facebook.com/scienzagiovanissimi/photos/gm.5536924099680219/2092929780895388


 

INVITO AD AIUTARE LA RICERCA SCIENTIFICA …CON SQUISITA DOLCEZZA!

Sabato 8 novembre 2025  chi versa un contributo a favore dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (www.airc.it) riceverà i «Cioccolatini della ricerca”.  I volontari dell’AIRC allestiranno i loro stand nelle piazze e in diverse località. Anche “Scienza per tutti” (scienzapertuttinews@gmail.com) sostiene l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro versando ogni anno un contributo a favore dell’ente (www.airc.it). https://www.facebook.com/101263848040751/photos/a.129337105233425/318852139615253/

I volontari, al fianco dei Comitati Regionali della Fondazione, distribuiscono i “Cioccolatini della Ricerca” a fronte di una donazione. L’iniziativa avrà luogo anche nelle scuole il 6 e il 7 novembre.

Le prossime campagne per la raccolta fondi a favore dell’Airc saranno quelle di gennaio (Arance della salute) e di maggio (L’azalea della ricerca).


Novembre, evento online, GRUPPO DI LETTURA “LIBRI AL MUSEO”
GIRO DI VITE di HENRY JAMES

Il gruppo di lettura “Libri al Museo” vi invita a partecipare al prossimo appuntamento che avrà luogo online in novembre (data da stabilire), alle ore 21. Il libro oggetto della serata sarà “Giro di vite” di  Henry James.

https://www.facebook.com/photo?fbid=1167148192108349&set=a.465681462255029

Le più recenti letture sono state dedicate alle opere seguenti: Edith Wharton, “Sorelle Bunner”; John Banville, “La notte di Keplero”; Joana Karda, “Le molte vite di Magdalena Valdez”; Jhumpa Lahiri “La moglie”; Ada d’Adamo, “Come d’aria”; Henry James, “Washington Square”; Javier Marias, “Berta Isla”; Stephanie Ochet, “Un romanzo inglese”; Asli Erdogan, “La città dal mantello rosso”; Masako Togawa, “Residenza per signore sole”; Han Kang, “La vegetariana”; Jonathan Coe, “La pioggia prima che cada”; Paola Mastrocola, “La gallina volante”; Henry James, “Giro di vite”.

Per conoscere l’elenco completo delle letture precedenti, le date delle riunioni e come partecipare scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com

Interviste e presentazioni dedicate ai libri scelti dal gruppo di lettura:

Approfondimenti:La gallina volante” di  Paola Mastrocola.

Su richiesta si invia l’indice dei link relativi alle interviste e presentazioni delle letture precedenti. L’idea del gruppo di lettura prende spunto dalle “Buone pratiche per tutte le associazioni culturali“.


Il gruppo “Libri al Museo” è nato nel 2012 presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia dove da decenni operano attivamente numerosi sodalizi a carattere scientifico. Dal 2021 gli incontri si svolgono online.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=940670964756074&set=a.465681462255029


 

RADIO St.Ar.S.: LE PLEIADI, MERCATORE E LA RICERCA DELLA VITA MARZIANA

Gli astri e i fenomeni visibili ad occhio nudo vengono descritti in lingua italiana e ladina e in dialetto lumezzanese nell’ambito del progetto “Idiomi celesti”. Questa volta la registrazione che vi invitiamo ad ascoltare riguarda l’ammasso stellare delle Pleiadi. I testi scritti, e registrati (file audio formato mp3) saranno disponibili anche in lingua ladina e in dialetto lumezzanese sull’ultima newsletter di “Lume online” pubblicata su zanihome.it/

La scienza del cielo divulgata attraverso le lingue locali è uno degli argomenti del palinsesto di file audio sui temi di scienza, storia e arte (Progetto St.Ar.S.).

Tra le altre registrazioni che vi invitiamo ad ascoltare c’è l’audio guida dedicata all’orologio astronomico di Piazza della Loggia pubblicata tra gli itinerari astronomici segnalati dal sito

 

La terza puntata ha come titolo “Dov’è la tredicesima?”

Altri podcast che vi invitiamo ad ascoltare sono quelli che vi segnaliamo nell’ambito dell’iniziativa Non solo stelle…in francese! 

Ecco quelli che vi suggeriamo questo mese: 

MERCATORE E LA CARTA DEL MONDO

Risale a 1569 la “proiezione di Mercatore” che consentiva in mare di tracciare rotte costanti, evitando di dover ricalcolare la traiettoria della nave per andare dal punto A al punto B. Mercatore riuscì a proiettare la forma sferica della Terra su un foglio di carta rettangolare. Le sue carte geografiche facilitarono la navigazione marina del XVI secolo, ma allo stesso tempo plasmarono il mondo prediligendo alcune parti del planisfero a svantaggio di altre. Questo sistema ha sovrarappresentato l’Europa a scapito dell’Africa per secoli, un fatto che ha scatenato il dibattito scientifico, ma anche mobilitazioni della società civile, come dimostra la campagna “Correct the map” lanciata nell’aprile 2025 dalle ONG africane, che nell’agosto scorso hanno ottenuto il sostegno dell’Unione Africana, che ha come scopo di abbandonare la proiezione di Mercatore a favore di una cosiddetta proiezione Equal Earth, con proporzioni più fedeli alle dimensioni reali di ciascun continente. 

https://www.radiofrance.fr/franceculture/podcasts/cultures-monde/meridiens-planispheres-la-fabrique-du-centre-du-monde-3039802

 

Vi segnaliamo anche i podcast seguenti:

SEGNALI DI VITA IN UN CRATERE MARZIANO

https://www.radiofrance.fr/franceculture/podcasts/avec-sciences/avec-sciences-chronique-du-mercredi-17-septembre-2025-1882926

 

QUANDO IL PONT-NEUF DI PARIGI ERA “IMPACCHETTATO”

Questa registrazione è segnalata sulla newsletter “Mostre e musei per tutti” – Settembre 2025 (www.zanihome.it).

Terminiamo con le immagini di Franco Rapuzzi, fotografo di arte

https://www.facebook.com/bresciaartescienza/photos/a.750841974971574/5198083546914039/

e natura. Ecco uno dei suoi scatti del paesaggio bresciano concessi dall’Archivio Rapuzzi

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1171716588318176&set=a.465681462255029

 


RASSEGNA MENSILE DI “ARTE E SCIENZA”

DISEGNARE LA NATURA 1

DAI TRATTI AGLI SCATTI: “INTRECCI NATURALI” CON IL PARCO DEL MINCIO

Dal 2023 viene organizzato il concorso “Disegnare la natura” su iniziativa delle associazioni che hanno come riferimento principale il Museo di Scienze Naturali di Brescia. Nella sede museale bresciana sono già state allestite tre mostre dedicate alle opere che hanno partecipato alle prime edizioni della competizione grafico-pittorica. Complessivamente sono state raccolte oltre 200 opere riguardanti la fauna e la flora italiana. In vista delle prossime esposizioni, allestite attingendo all’archivio delle opere premiate e menzionate, e allo scopo di promuovere il concorso, sono stati coinvolti anche i parchi e le riserve naturali. Si tratta del progetto “Incroci naturali” che invita gli enti gestori di aree protette ad abbinare una o più opere del concorso con fotografie di animali e piante caratteristici degli ambienti naturali che tutelano. Le fotografie fanno coppia con i disegni del concorso e si mettono in mostra sulle pagine web e in occasione di esposizioni museali o di altre sedi. Ad esempio il Parco regionale del Mincio, area naturale protetta che si sviluppa lungo il corso del fiume Mincio tra il lago di Garda e il Po, in provincia di Mantova, ha scelto l’opera Martin pescatore (acquerello su carta di Paola Petrucci, Roma)

abbinandola alla seguente fotografia “Martin pescatore nel Parco del Mincio” di Gian Antonio Zapparoli.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1211124691044032&set=a.465681462255029

Per collaborare al progetto “Intrecci naturali” e per ricevere l’elenco delle opere del concorso “Disegnare la natura” scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com


DISEGNARE LA NATURA 2

L’ACQUERELLO BOTANICO SI FA IN DUE

ALLA SCOPERTA DELLA NATURA CON L’AIUTO DELL’ARTE PITTORICA

Il laboratorio di disegno naturalistico, che si svolge nei primi tre mercoledì di ottobre, alle ore 19.30,  nella sala di via Campo Marte 3, a Brescia, ha raggiunto il numero massimo di iscritti previsti. Le lezioni sono guidate dall’illustratrice naturalistica Renata Barilli e promuovono l’utilizzo del disegno e dell’osservazione con lente di ingrandimento per conoscere in modo approfondito le piante. I campioni da disegnare verranno messi a disposizione dall’insegnante, mentre i materiali saranno a cura dei partecipanti (materiali per disegnare, acquerelli, pennelli, matite colorate, carta da disegno). Visto l’interesse per questa iniziativa, organizzata dall’Associazione Amici dei Parchi e delle Riserve Naturali, il laboratorio verrà proposto anche il prossimo anno. Per essere aggiornati su questa attività scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1208648157958352&set=a.465681462255029

Coloro che non hanno trovato posto in questa prima edizione avranno comunque un’occasione più vicina per seguire le lezioni di Renata Barilli. E’ infatti previsto un corso di acquerello botanico che si svolgerà al Museo Rambotti di Desenzano. “L’acquerello è ritenuto la tecnica più difficile perché muovendosi con l’acqua sembra vivere di vita propria – spiega Renata Barilli – e quindi essere fuori controllo”. Il corso ha proprio lo scopo di insegnare i segreti per usare al meglio l’acquerello ed evitare le difficoltà di questa tecnica pittorica. Le lezioni sono adatte anche ai principianti. Sono previste 8 lezioni di un paio d’ore ciascuna a partire da mercoledì 22 ottobre, alle ore 15.30 (quota di iscrizione: residenti € 70,00; non residenti € 75,00, sempre escluso il costo

del materiale). Per le iscrizioni: https://www.comune.desenzano.brescia.it/Servizi/

Universita-del-Garda-2025-2026

Nell’immagine “Anacamptis pyramidalis”, acquerello e grafite su carta di Renata Barilli. L’opera ha preso parte alla terza edizione del concorso “Disegnare la natura”.

https://www.facebook.com/photo?fbid=1257601625344755&set=a.403555137416079.


DISEGNARE LA NATURA 3

NATURA DA SFOGLIARE: CORROSA DALLE ONDE MA ANCORA BELLA

I quattro classici volti dei periodici mutamenti della natura si succedono in modo regolare, se guardiamo le stelle, mentre sono imprevedibili quelli scanditi dalle variazioni di temperatura e da altri aspetti di interesse meteorologico. L’estate se n’è andata via con una impennata della colonnina di mercurio, alla quale è subito seguito un brusco calo termico. Per fortuna i colori autunnali ci regaleranno i paesaggi dipinti dalla tavolozza di madre natura, mentre i ricordi ci accompagneranno nel passaggio di consegne tra la stagione delle vacanze e quella che coincide con la ripresa delle attività. Non è iniziata solo la scuola, ma ricominciano i corsi sui più diversi temi (compreso quello sul disegno naturalistico!), le nuove mostre, le stagioni musicali e teatrali, che abbandonano le arene all’aperto e tornano sui palcoscenici dei luoghi di spettacolo. Le rimembranze estive verranno stimolate dalle immagini scattate nei luoghi visitati, se abbiamo avuto la fortuna di allontanarci dagli ambienti urbani per una gita fuori porta o, meglio ancora, per un soggiorno montano o marino. I più fortunati avranno assistito agli spettacoli della natura, che non sono esclusivi dei luoghi lontani o esotici. Anche tra le sabbie di una costa così affollata come quella romagnola le sorprese non mancano. Avevamo già segnalato i cartelli che avvisano i turisti di prestare attenzione all’avifauna e a quelle specie marine che istintivamente, subito dopo la nascita, si mettono in cammino verso il mondo sommerso.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1145279277628574&set=a.465681462255029

I più fortunati avranno assistito a momenti suggestivi del mondo naturale come quello documentato nel video seguente girato proprio sulla costa romagnola 

https://www.facebook.com/tgremiliaromagna/videos/24843550291937560

Per non perdere i ricordi stagionali la disegnatrice Angela Maria Russo li ha fissati nel suo “Taccuino natura”. Nelle pagine dedicate al mese di ottobre ci parla di “una conchiglia sulla spiaggia, fuori stagione. Corrosa dalle onde ma ancora bella.

Scopre il suo cuore delicato, rivelando il suo colore interno che ridà il calore e la vivezza dell’estate”. 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1216570763832758&set=a.465681462255029

Il “Taccuino natura”, pubblicato da Angela Maria Russo nel 2018, è una delle pubblicazioni che abbiamo ricevuto dai disegnatori autori di libri, come quelli che l’illustratrice romana ha intitolato  “Andar per Isole della Laguna di Venezia” (Il Leggio Editore, 2019) e “Roma Bestiale” (Edizioni Segni d’Autore, 2016). Si possono trovare, grazie al prestito interbibliotecario, nella rete bresciana e cremonese facendone richiesta ad una delle tante sale di lettura civiche della due province. Queste opere, insieme a buste e cartoline disegnate a mano dagli autori del concorso “Disegnare la natura”, offrono spunti preziosi per far uscire dall’archivio della competizione grafico-pittorica le oltre duecento immagini esposte, complessivamente, in varie occasioni al Museo di Scienze Naturali di Brescia e sempre presenti sulle pagine web. Per informazioni su tutte queste iniziative scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com  

NATURA DA SFOGLIARE: NEI PRATI FIORITI ALLA SCOPERTA DELLE DOLCEZZE NATURALI 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1119547720201730&set=a.465681462255029


DISEGNARE LA NATURA 4

ALLA RICERCA DEL GALLO CEDRONE

DAL PARCO ADAMELLO BRENTA AL GRANDE GIURA

La diminuzione degli areali del gallo cedrone (Tetrao urogallus, L.) ha prodotto una sempre più ampia diminuzione della specie. Ad esempio è scomparso sulle Alpi occidentali, mentre è ancora presente in alcune aree del Trentino e del Friuli. L’habitat ideale è nelle aree arbustive montuose caratterizzate da piante d’alto fusto, con una densità rada oppure anche fitta, ma con radure e strato arbustivo discontinuo. La riduzione di questi ambienti, ad esempio a seguito della diminuzione dei tagli selvicolturali e della scelta prevalente per i boschi fitti, ha causato la limitata presenza, rispetto al passato, degli areali ideali al più grande dei tetraoni. A questa specie è dedicata una tesi di laurea

https://www.pnab.it/wp-content/uploads/2018/05/Buganza20Maura_20cedrone-1.pdf

frutto di uno studio che si inserisce nel Progetto Galliformi. Era stato avviato nel 2007 dal Parco Naturale Adamello Brenta in Trentino in collaborazione con il Servizio Fauna e Foreste della Provincia Autonoma di Trento. Invece alla scomparsa del gallo cedrone sulle Alpi francesi e alla sua presenza nei Pirenei è dedicato il reportage andato in onda sull’emittente Radio France. Nel massiccio del Giura sono stati censiti circa 300 di questi uccelli. “Se si cammina nel massiccio del Giura, ci si rende conto che il gallo cedrone è un simbolo. Questo simbolo significa che siamo in grado di preservare specie importanti in un territorio in cui si svolgono numerose attività che sfruttano gli ambienti naturali”, sottolinea Manuel Lemcke, che lavora per il Parco Naturale Regionale dell’Alto Giura. Ecco dove ascoltare questa ed altre testimonianze sulla protezione “divisiva” della popolazione di galli cedroni.

https://www.radiofrance.fr/franceculture/podcasts/le-grand-reportage/grand-tetras-une-protection-qui-divise-4435547

Il gallo cedrone lo troviamo tra le immagini pervenute al concorso “Disegnare la natura”. Si tratta dell’acquerello su cartoncino di Valentina Crotti (Porto Valtravaglia, Varese), che ha preso parte alla prima edizione del concorso “Disegnare la natura”.

https://www.facebook.com/photo?fbid=1203663601790141&set=a.465681462255029


VOCI DALLE CUPOLE 1

QUANDO IL PLANETARIO DI LUMEZZANE ERA “IMPACCHETTATO” COME LE OPERE DI CHRISTO:  INTERVISTA A ROMANO ZEN

Nel celebre laboratorio veneziano “Costruzioni ottiche Zen” lo specchio primario del telescopio dell’Osservatorio Serafino Zani viene periodicamente sottoposto ad una nuova alluminatura. Questo trattamento garantisce negli anni la qualità dello strumento. In questo laboratorio un tempo veniva stampato il celebre “Sidereus Nuncius” di Galileo Galilei, infatti ospitava una delle tipografie che avevano resa celebre l’editoria veneziana. Il titolare dell’attuale laboratorio di ottica, Romano Zen, è il protagonista di una nuova intervista della serie “Voci dalle cupole”

nel corso della quale ha raccontato come è iniziato il suo interesse per i planetari. Il suo primo modello è quello attualmente in funzione sotto la cupola del Planetario di Lumezzane e quindi l’intervista ha contribuito a completare la storia dello strumento valgobbino. L’interesse di Romano per questi strumenti prese il via quando, negli anni Ottanta, l’associazione astronomica veneziana (http://www.astrovenezia.net/aav.htm) organizzò una visita al grande planetario Ulrico Hoepli di Milano. I partecipanti rimasero così affascinati dalla strumento che decisero di impegnarsi nel non facile compito di farne una copia. Volevano dar vita a quel meraviglioso cielo stellato, seppur finto, anche nella loro città. Romano Zen, pur non avendo partecipato alla trasferta milanese, venne comunque coinvolto nella costruzione dello strumento. Infatti si mise all’opera per realizzare centinaia di lenti. Il suo interesse per i planetari non si esaurì dopo quella collaborazione, ma continuò con l’avvio di un impegnativo progetto finalizzato alla creazione di uno strumento completo, capace di rappresentare le stelle, il Sole, la Luna, i principali pianeti ed altro ancora. Il primo modello, al quale ne seguirono altri quattro, ebbe il suo battesimo nel corso di una importante esposizione, con migliaia di visitatori, allestita in occasione del passaggio della cometa di Halley. Le ingegnose soluzioni ottiche che il costruttore aveva ideato, come le lenti “spezzate” per rappresentare le stelle doppie e le Pleiadi riprodotte con estremo realismo, dopo molti anni continuano a mostrare allo spettatore un cielo di grande qualità, con migliaia di astri perfettamente puntiformi, apprezzato anche dai planetaristi americani che da anni vengono a Lumezzane. L’occasione dell’intervista è stata propizia per raccogliere ulteriori informazioni sul proiettore delle stelle oggi in dotazione alla comunità lumezzanese. La registrazione dell’intervista arricchisce la storia del Planetario di Lumezzane con particolari tecnici sullo strumento e sulla sua prima presentazione pubblica. Era avvenuta nell’ambito di una importante mostra di astronomia allestita a Padova in relazione all’ultimo passaggio della cometa di Halley (1986). Lo strumento continua a garantire dopo tanti anni la spettacolare e realistica rappresentazione del cielo stellato e ha un valore in più rispetto agli altri modelli simili, quello storico visto che è il primo uscito dal laboratorio del suo costruttore. Se lo strumento è ancora in buone condizioni lo si deve anche alla regolare manutenzione curata, per molti lustri, da Umberto Donzelli fin da quando uscì dalla laguna per raggiungere la provincia di Brescia. In una storica fotografia della seconda metà degli anni Ottanta si vede Umberto Donzelli a destra accanto allo strumento (a sinistra invece c’è l’astrofilo Giovanni Arici, membro, come Donzelli, dell’UAB, il sodalizio bresciano di appassionati dell’astronomia che aveva acquisito lo strumento). Il proiettore delle stelle ha un aspetto curioso e misterioso, perchè è completamente “impacchettato”, come se fosse una delle opere dell’artista Christo. 

L’intervista a Romano Zen è disponibile sulla pagina seguente 

https://www.facebook.com/watch/?v=1685516509485803&t=1

La storica fotografia del Planetario in partenza da Venezia è stata pubblicata anche sulla rivista americana “Planetarian” edita dall’International Planetarium Society (Settembre 2025).

https://www.facebook.com/photo?fbid=24894200606841999&set=gm.24484668731182239&idorvanity=201542343254883

Le proiezioni pubbliche del Planetario di Lumezzane sono liberamente aperte a tutti. Mario Benigna da molti anni si occupa delle lezioni sotto la cupola anche con le scuole. La manutenzione dello strumento attualmente è curata da Giuseppe Lorenzi e Ivan Prandelli.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1083410517283567&set=a.378077061150253


VOCI DALLE CUPOLE 2

MEZZO SECOLO FA: UN RARO EVENTO RACCONTATO DAL PROFESSORE

Ai primi di settembre di mezzo secolo fa il prof. Alvero Valetti, che dirigeva l’Osservatorio astronomico del Castello di Brescia, lanciò dalle colonne del Giornale di Brescia, la notizia che un paio di sere prima era stata annunciata dal telegiornale delle ore 20. Un fenomeno disatteso era comparso tra le stelle più note della stagione calda. In quell’occasione il professore non pubblicava la sua nota astronomica, che usciva ogni mese sul quotidiano, ma vestiva i panni del giornalista. Ma non dovette incontrare i testimoni di un raro evento celeste, non c’era stato bisogno di intervistarli nel quartiere a sud di Brescia dal quale avevano avvistato il luminoso astro apparso nel cielo. L’articolo nel quale raccontò la curiosa osservazione si basò sul resoconto scritto dai giovani autori di quella osservazione – si trattava della stella “nova” più luminosa del secolo scorso – che gli era stato recapitato nella cassetta della posta. La lettera era corredata da una cartina del firmamento. Rappresentava il disegno di una porzione del cielo estivo, dove era comparso quello che, a prima vista, avrebbe potuto apparire come un nuovo oggetto celeste. Grazie a quella preziosa testimonianza, frutto di una fortuita osservazione, i protagonisti della “scoperta” indipendente (quella ufficiale era di un osservatore giapponese che aveva individuato la Nova Cygni 1975 il giorno prima)  entrarono stabilmente in contatto con il professore. Infatti vennero coinvolti nella gestione della biblioteca di astronomia, che in quegli anni si trasferiva dalla Specola Cidnea al Museo di Scienze Naturali. Nella sala di lettura del museo di via Ozanam, da alcuni anni, sono depositati i libri della biblioteca del prof. Alvero Valetti. Proprio nell’estate di due anni fa ricorreva il centenario della nascita del professore, docente di matematica e fisica al Liceo Scientifico “Calini”, studioso e divulgatore, autore di articoli sull’astronomia nelle pagine di questo giornale e delle riviste de La Scuola Editrice.


 

ARTE E SCIENZA ONLINE: LE PUNTATE PRECEDENTI

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Il programma “Arte e scienza online” è redatto a cura di Loris Ramponi