Arte e Scienza online • Novembre 2023
Centro Studi e Ricerche Serafino Zani
ARTE E SCIENZA ONLINE • novembre 2023 calendario_novembre_2023_Arte_e_scienza_online
Abbinato a Informascienza n. 426
“Arte e scienza online” fa parte del Progetto St.Ar.S. (storia, arte e scienza) dedicato a Franco Rapuzzi, naturalista e fotografo di tesori artistici bresciani al quale è intitolata l’omonima sala del Museo di Scienze Naturali di Brescia.
Info: scienzapertuttinews@gmail.com • www.zanihome.it
IMMAGINARIO ASTRONOMICO 6
LUI, LEI E L’ECLISSE: “CONGIUNZIONI” CELESTI
L’anello che gli sposi si scambiano è stato immaginato come quello luminoso che appare nel cielo durante una eclissi anulare di Sole. Chissà quante coppie vorrebbero aprire l’album di matrimonio con una fotografia che incornicia lui e lei in un suggestivo anello solare. E’ quello che si vede in una delle immagini che la NASA seleziona per le fotografie astronomiche della serie “Astronomy Picture of the Day”. Ritrae una coppia la cui relazione è sancita dal disco lunare che copre parzialmente quello solare. L’incontro tra i due astri crea nel cielo un cerchio di luce. Milioni di persone ammirano questi rari e suggestivi eventi celesti. Gli ideatori del fortunato scatto scelto dalla NASA hanno raggiunto il Lake Albert nell’Oregon (USA) durante una eclissi anulare. Poi si sono posizionati nei punti calcolati in precedenza per poter ottenere una immagine molto particolare e impegnativa. Alcune di queste fotografie pubblicate su web dall’ente spaziale americano vengono segnalate attraverso l’iniziativa ”Immaginario astronomico”. L’ultima è quella che l’autore ha realizzato nel New Mexico, sempre abbinando l’anello solare alla silhouette di una persona, posta a mezzo chilometro di distanza, proprio al centro del cerchio che si vede sullo sfondo.
Il fenomeno celeste si era verificato il 20 maggio 2012. Il luogo scelto dal fotografo, la località di Albuquerque, è stato raggiunto anche dal prof. Kevin Milani (Paulucci Planetarium, Hibbing) in occasione dell’eclissi anulare solare del 14 ottobre 2023. L’autore conduce gli incontri mensili di “Not only stars” organizzati mensilmente online dall’Osservatorio Serafino Zani.
Uno degli scatti con i quali ha documentato tutta la sequenza dell’eclissi è stato abbinato ad una originale proposta. Un matrimonio sotto il segno…dell’Unesco!
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1048579609865305&set=a.765871528136116
Tra le nuove immagini esposte sulle pareti dell’Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane c’è anche quella della coppia nuziale incorniciata nel disco solare.
Avete individuato quelle selezionate per l”Immaginario astronomico”?
Scrivete a osservatorio@serafinozani.it per avere la conferma delle vostre ipotesi.
Vi invieremo le immagini delle pareti sulle quali sono esposte queste fotografie astronomiche. Eccone alcune.
13 novembre 2023, ore 19, evento online
NOT ONLY STARS: FROM “WE BEGIN AGAIN” TO “STARS OF FUTURE”
Il professor Kevin Milani (Paulucci Planetarium, Hibbing, Minnesota, USA) vi invita al consueto appuntamento mensile per fare esercizio di live listening in pillole ideato e organizzato dall’Osservatorio Serafino Zani.
Diversi i temi oggetto della conversazione: immagini bresciane e americane a confronto, i principali fenomeni celesti del mese, curiosità della lingua inglese e i collage con i titoli dei giornali che contengono parole in inglese, come quello pubblicato sulla pagina seguente
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1056144292442170&set=a.765871528136116
Il prossimo appuntamento di “Not only stars” avrà luogo online lunedì 13 novembre alle ore 19. Per ulteriori informazioni e per ricevere i codici di accesso alla piattaforma Zoom scrivere a: osservatorio@serafinozani.it
https://www.facebook.com/photo/?fbid=4803476213005133&set=gm.834018677477025
Progetti con le scuole
https://www.facebook.com/itisberetta/photos/a.1602305436655725/3278620532357532/
Novembre 2023
FINESTRE SUL CIELO: UNA PIOGGIA DI DESIDERI
La tanto attesa osservazione sotto il cielo delle isole dell’Egeo rischiava di iniziare in modo deludente. Ma dopo pochi istanti si scoprì che quelle nubi che sembravano velare la volta celeste in realtà facevano parte della Via Lattea. Erano “nuvole” piene di stelle, migliaia di astri addensati lungo la “spina dorsale” della notte, quella immaginata da alcune tribù africane. La debole striscia biancastra che rappresenta la nostra galassia appariva in tutta la sua bellezza, nel buio più profondo, tra le isole elleniche. A quelle latitudini erano evidenti le nebulose e le lontanissime galassie immerse nella Via Lattea. Ebbe la stessa impressione, di vedere nubi e non stelle, l’osservatore che aveva raggiunto Tenerife per ammirare il firmamento oltre la quota di 2000 metri. Cielo limpidissimo, buio e australe, perché a 28 gradi di latitudine appaiono più costellazioni dell’altro emisfero di quelle visibili dal Mediterraneo. Come in Grecia, anche dalle Canarie, quelle che sembrano nubi sono in realtà parti della Via Lattea. Ma cosa era quell’oggetto tondeggiante? Era così vistosa la cometa di Halley che aveva motivato il viaggio fino a questa lontana isola? In realtà un clamoroso errore aveva fatto confondere l’ammasso globulare Omega, assente dai cieli italiani, con la Halley in versione senza coda. Perchè il celebre astro così appariva alla partenza dal cielo di casa. Un astro caudato senza la sua caratteristica appendice, proprio quello che aveva deluso il giovanissimo astronomo che non avrebbe potuto vedere di più guardando il cielo contaminato dalle luci artificiali delle zone urbane. Solo in età adulta ebbe la sua rivincita, ammirando uno spettacolo notturno indimenticabile da una località della Bretagna dove, verso mezzanotte, si spengono le luci. Un cielo così fantastico appare anche sulle nostre montagne, come capitò al fortunato osservatore che per la prima volta vide una pioggia di meteore. Erano quelle dello sciame delle Leonidi che verso il 17 novembre, ma solo in rarissimi casi, si trasformano in eccezionali occasioni nelle quali, contemporaneamente, si accendono più “stelle cadenti”. Contarle tutte diventa un problema quando sono copiose. Ne sanno qualcosa i camionisti che si fermarono, in colonna, ai lati dell’autostrada. Erano tutti scesi dai loro mezzi incuriositi da quanto stava accadendo nel cielo. L’astronomo che udì il loro racconto mentre prendeva la colazione al bar si rese conto, ormai troppo tardi, che aveva perso uno degli eventi più spettacolari del secolo scorso.
Fin dal 1866 l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli aveva associato lo sciame delle Leonidi alla cometa Tempel-Tuttle. Le polveri che l’astro disperde lungo la sua orbita alimentano le particelle e i minuscoli frammenti cometari che provocano annualmente il passaggio di queste meteore, visibili per gran parte di novembre fino al picco del 17 novembre, che raggiunge il massimo nella seconda parte della notte e soprattutto verso l’alba. Le “piogge” sono rare, ma ogni anno, appena superata la metà di novembre, è più facile vedere le meteore, soprattutto se si raggiungono luoghi veramente bui e limpidi, come quelli in quota. Gli sciami si osservano sempre ad occhio nudo, non con gli strumenti ottici, a meno che non si voglia catturare la loro luce con un apparecchio fotografico.
In novembre si vedranno tre interessanti congiunzioni. Le prime due, visibili fin dalle prime ore della sera, saranno quelle tra la Luna e Saturno (20 novembre) e la Luna e Giove (25 novembre). Il giorno seguente il nostro satellite apparirà vicino al nostro satellite, ma la visione delle singole stelle sarà disturbata dalla luce lunare. Infatti saremo alla vigilia del plenilunio.
Ogni mese le Finestre sul cielo vi invitano ad osservare i corpi e i fenomeni celesti visibili ad occhio nudo. Si tratta di eventi ed astri che si vedono facilmente, accessibili a persone di ogni età. Questo con l’intento di coinvolgere, in particolare, le scuole e le famiglie, come suggerisce il Progetto Cielo. Chiedete l’aiuto di una guida virtuale che vi accompagnerà durante le osservazioni.
PROGETTO CIELO
https://www.facebook.com/scienzagiovanissimi/photos/a.353703898151327/1850351995153169
Condividete eventi speciali e curiosità che vedete nel cielo.
Scrivete a: osservatorio@serafinozani.it
Le vostre osservazioni alimenteranno gli “Spettacoli del firmamento”.
GLI SPETTACOLI DEL FIRMAMENTO
https://www.facebook.com/scienzagiovanissimi/photos/a.353703898151327/1819279298260439/
Invece il cielo del mese da ascoltare è a pagina
https://youtube.com/@star-trekking
I ricordi osservativi sono tratti da
“Sotto il cielo delle isole dell’Egeo”: intervista a Gianluca di Luccio
“La Halley dalle Canarie”: il cielo, che meraviglia!
https://youtube.com/@star-trekking
“Luci spente in Bretagna”: intervista a Michele Liguori, di prossima pubblicazione
“La pioggia delle Leonidi”: intervista a Roberto Ragazzoni
Novembre 2023
ALLA SCOPERTA DELLA NATURA DI PROSSIMITA’
DALL’ADAMELLO A CARIADEGHE: QUANTI PASSI TRA PARCHI E RISERVE!
Vi invitiamo a partecipare alle gite della serie Alla scoperta della natura di prossimità. Non dimenticate la macchina fotografica! Vogliamo valorizzare le vostre immagini, soprattutto quando le scatterete nelle gite che attraversano o sono nelle vicinanze di aree naturali protette. Ecco alcune delle prossime mete:
4 novembre, Rifugio Albani, Colere (Parco delle Orobie Bergamasche)
5 novembre, Val di Stabio, Bienno (Parco dell’Adamello)
19 novembre, Cammino Carlo Magno, Breno-Grevo (lungo il cammino è presente il Parco delle Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Comune di Nadro)
25 novembre, Autunno sull’Altopiano di Cariadeghe (Monumento naturale)
26 novembre, Rifugio Monte Stino, Capovalle (Parco Alto Garda Bresciano)
Sulla pagina Facebook di Paola Roncaglio trovate il programma completo delle escursioni.
Scriveteci, prima di partecipare alla gita, per saperne di più su questa iniziativa e per conoscerne i vantaggi. Info: scienzapertuttinews@gmail.com Le schede dei parchi bresciani sono pubblicate sul sito www.parchibresciani.it;
https://www.facebook.com/AssociazioneAmiciDeiParchiEdelleRiserveNaturali/photos/a.775706149176019/5582432365170016/ Le escursioni sono guidate dalla dott.ssa Paola Roncaglio. www.parchibresciani.it; https://www.facebook.com/paolanaturatrek
Novembre 2023
RADIO St.Ar.S.: taccuini e giardini per scoprire la natura …da ascoltare!
Ecco cosa propone il nuovo palinsesto delle registrazioni audio sui temi di storia, arte e scienza.
Per riceverle scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com
Le esperienze e le opere degli artisti del concorso “Disegnare la natura” sono state descritte in una serie di registrazioni audio inviate su richiesta. Le opere che hanno preso parte al concorso sono online, come quelle di Margherita Ferraris
https://zanihome.it/disegnare-la-natura-opere-di-margherita-ferraris/
Info: scienzapertuttinews@gmail.com
Tra le registrazioni di arte e scienza c’è quella dedicata al matrimonio celebrato all’interno della Pinacoteca Tosio-Martinengo, che si collega ad un’altra location nuziale, quella del Museo di Santa Giulia. E se il corteo seguisse il Corridoio Unesco?
Invece a proposito di spettacoli celesti ricordiamo il podcast mensile “Finestre sul cielo”
https://youtube.com/@star-trekking
I podcast sono disponibili anche In altre lingue, come la registrazione mensile degli incontri di “Not only stars” e quelli segnalati nell’ambito dell’iniziativa Non solo stelle…in francese!Ecco quelli in lingua francese suggeriti questo mese:
IL GIARDINO BOTANICO DI STRASBURGO
ROTHKO IN MOSTRA
NASCITA E NAUFRAGIO DI UN’IMBARCAZIONE INGLESE DEL XVIII SECOLO
Per sapere a quale pagina ascoltarli scrivere a scienzapertuttinews@gmail.com
Dicembre 2023, evento online, data da stabilire
GRUPPO DI LETTURA “LIBRI AL MUSEO”: “LA MOGLIE” DI JHUMPA LAHIRI
Il gruppo di lettura “Libri al Museo”, invita lettori e non a partecipare al prossimo appuntamento che avrà luogo online in dicembre. Il titolo oggetto della serata sarà “La moglie” di Jhumpa Lahiri.
Le precedenti letture erano state dedicate ai libri scritti da Edith Wharton, “Sorelle Bunner”, John Banville, “La notte di Keplero” e Joana Karda, “Le molte vite di Magdalena Valdez”.
Per conoscere l’elenco completo delle letture precedenti o la data per partecipare alla prossima riunione scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com
https://www.facebook.com/photo?fbid=4162407357114627&set=gm.3846426748788002
L’idea del gruppo di lettura ha preso spunto dalle “Buone pratiche per tutte le associazioni culturali”.
Il gruppo “Libri al Museo” è nato nel 2012 presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia dove da decenni operano attivamente numerosi sodalizi a carattere scientifico. Dal 2021 gli incontri si svolgono online.
http://www.tesorivicini.it/gruppo-lettura-libri-al-museo/
Citazioni botaniche tratte dal libro “La moglie”:
Alberi dalle palle di cannone; Callistemon (arbusto); Eucalipti; Frangipane (arbusto); Giacinto; Giunco; Mandorlo; Mango; Mangrovie; Muschio; Tamarindo (baccelli).
https://www.facebook.com/photo/?fbid=726939602795879&set=a.465681462255029
RASSEGNA MENSILE DI “ARTE E SCIENZA”
CARTOLINE…PLANETARIE! – 7
UN CENTENARIO INDIMENTICABILE
1923: SI ACCENDE LA PRIMA STELLA “ARTIFICIALE”
E’ un anno speciale quello del centenario. Perchè fu proprio nel settembre 1923 che in Germania, a Jena, prese forma e vita quello che sarebbe diventato il classico proiettore delle stelle “artificiali”. Un simulatore così efficace capace di ricreare la magia del cielo stellato sotto una cupola. Sono tanti i momenti celebrativi organizzati in diverse località per ricordare l’evento. Con largo anticipo è stata pianificata una lunga kermesse della durata di tre anni (2023-2025). Francesca Limiroli (Osservatorio Val di Fiemme) non si è lasciata sfuggire l’occasione e ha voluto vivere la ricorrenza del centenario nel celebre museo del Deutsches Museum di Monaco. Perchè la prima proiezione per il pubblico ha avuto luogo proprio in questo museo bavarese nel 1925. Durante la sua visita in Germania ha avuto la fortuna di incontrare un collega tedesco, operatore del planetario Zeiss di Monaco di Baviera, che appositamente per lei ha aperto non una, ma ben due “stanze delle stelle”. Infatti prima ha assistito ad una proiezione esclusiva sotto la cupola del Planetario e poi, sotto quella rotante dell’Osservatorio annesso al Museo, dove ha osservato la fotosfera solare con un potente rifrattore a lunga focale.
Il viaggio in Germania di Francesca sarà per sempre uno dei suoi ricordi indimenticabili. Chissà quante volte lo condividerà, raccontandolo al pubblico e ai giovanissimi, durante le attività divulgative che organizza nell’Osservatorio, con Planetario, della Val di Fiemme.
Ecco invece dove scoprire le cartoline che ci aveva inviato in precedenza.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=687293203427186&set=a.465681462255029
Alla ricorrenza del primo planetario l’Associazione dei Planetari Italiani ha dedicato una campagna promozionale che comprende la progettazione di un tema grafico per promuovere l’importanza di questo anniversario. All’interno delle sagome dei numeri 23 e 25, che caratterizzano una serie di prodotti
sono state realizzate delle illustrazioni che ripercorrono la storia dei planetari: la volta celeste reale; Oskar von Miller, che per primo stimolò l’idea di un planetario moderno; il Deutsches Museum di Monaco, presso cui venne installato il primo planetario; la diffusione dei planetari, da quello storico di Jena, al più futuristico di Shangai; la nuova frontiera dei planetari digitali, con le numerose applicazioni della tecnologia fulldome. Anche gli stili che caratterizzano ogni numero risaltano l’antico e il moderno.
COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI: LE NEWS DI FRANCOIS ARU
UN RESTAURO «PLANETARIO» E L’OMAGGIO ALL’ESPLORATORE DEI DESERTI
Tra le iniziative frutto della collaborazione tra PLANit (Associazione Planetari Italiani con sede a Lumezzane) e l’omologa francese APLF ci sono le interviste con i colleghi d’Oltralpe, pubblicate sul sito planetari.org, e le news dei protagonisti di «Voci dalle cupole».
https://www.planetari.org/2022/12/05/voci-dalle-cupole-intervista-a-francois-aru/
François Aru (MHD Production, Bron) ci aggiorna puntualmente sulle sue attività. Il divulgatore francese si dedica alla costruzione di modelli in scala di sonde spaziali, di sistemi planetari in miniatura e di orologi solari, strumenti preziosi per la divulgazione dell’astronomia. A volte i modellini hanno bisogno di essere restaurati, come il mini Sistema solare utilizzato dal planetario Vaulx en Velin (Lione). Questo modello, utilizzato dalle scuole medie e superiori, era molto danneggiato. François, con l’aiuto della figlia, ha ridipinto tutte le superfici dopo aver riempito i buchi. Invece gli anelli di Saturno sono stati ricostruiti con policarbonato trasparente. Inoltre è stato necessario sistemare una parte del modellino del Sole. E’ rappresentato da un arco di cerchio di 1 metro per 3 metri di diametro. E’ stata anche riprodotta una cometa in miniatura con due code, una lunga 20 metri che corrisponde a circa 30 milioni di chilometri. Invece per il Collegio Théodore Monod (esploratore e scienziato francese dei deserti) è stato tracciato sul pavimento un quadrante solare di 4 metri di diametro. Si tratta di un modello analemmatico che funziona con l’ombra della persona che si posiziona sulla data del momento. I mesi sono indicati al centro dello strumento. L’orologio solare è stato realizzato in occasione del 20° anniversario della scuola. Uno strumento che misura il tempo con il sole è l’ideale per rendere omaggio a Théodore Monod.
Ecco dove trovare altre «news» sulle attività di François Aru
https://www.planetari.org/2023/09/17/un-album-musicale-per-il-centenario-dei-planetari/
UN ALBUM MUSICALE PER IL CENTENARIO DEI PLANETARI
La fotografia con il modellino del Sole, rappresentato da un arco di cerchio, del mini Sistema solare utilizzato dal planetario Vaulx en Velin (Lione), è pubblicata sulla pagina seguente
https://www.facebook.com/photo/?fbid=830390325756093&set=a.223858649742600
CONCORSO “DISEGNARE LA NATURA”: LEZIONE CON SILVIA GANDINI
ESPLORARE, CONOSCERE E… DISEGNARE!
BREVE CRONACA DEL LABORATORIO SUI RAPACI NOTTURNI
Il disegno lo si crea prima nella mente e poi sul foglio. Lo ricorda la docente del Laboratorio di disegno naturalistico sui rapaci notturni. Ma se chi l’ascolta non prende in mano la matita da anni, cosa apparirà su quel foglio bianco dove i neofiti del disegno si cimenteranno? E’ questa l’esperienza alla quale hanno partecipato una decina di persone di età e professioni diverse. L’iniziativa era destinata soprattutto alle scuole dove, su richiesta, la docente Silvia Gandini, organizza lezioni e corsi di disegno di interesse ornitologico, faunistico e botanico in generale. La proposta è nata nell’ambito del concorso “Disegnare la natura” che ha coinvolto illustratori di varie località italiane. Silvia Gandini è tra gli autori premiati della prima edizione, mentre nella prossima primavera verrà allestita al Museo di Scienze Naturali di Brescia la mostra con le opere della nuova edizione. Il concorso è stato ideato ed organizzato dalle associazioni naturalistiche che gravitano attorno al Museo.
L’esposizione di una serie di disegni sugli strigiformi – il nome li apparenta alle streghe – ha fatto da sfondo al commento introduttivo che l’illustratrice ha dedicato alle caratteristiche principali di questi volatili notturni. Non solo immagini ma anche reperti naturalistici da toccare, come diverse penne – chissà quante di quelle di tortore e merli ci sarà capitato di calpestare – e tracce preziose per “vedere” animali fugaci non sempre facili da osservare. Ecco allora che compare sui tavoli una piccola raccolta di borre – rigurgiti alimentari non digeriti – di specie diverse. Il racconto iniziale è stato ricco di contenuti, perché se si disegna la natura bisogna conoscerla. Ad esempio la continua pulizia che caratterizza i gesti dei volatili, a prima vista sembra un ossessivo bisogno igienico. In realtà con il becco spargono sulle penne il liquido oleoso che secerne l’uropigio. Senza questa protezione le ali degli uccelli si bagnano alla prima pioggia rendendo difficoltoso il volo. La seconda parte del laboratorio è stata dedicata al disegno vero e proprio. Matite, carboncini, fogli Fabriano da 220 grammi erano pronti per essere usati e per mettere alla prova i partecipanti. Tutti si sono cimentati nel disegno prendendo spunto dalle numerose immagini di rapaci disponibili sui tavoli. Alla fine della serata tutti erano soddisfatti, contenti del “souvenir” personalizzato da portare a casa. Molti erano interessati a continuare quello che è stato solo un primo approccio al disegno naturalistico. Per conoscere il concorso ed altre iniziative degli illustratori che presentano le loro opere alla competizione grafico-pittorica, scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com
SILVIA GANDINI
INCROCI D’ARTE E SCIENZA
GIARDINI DEL PARADISO E CIELI STELLATI
Nel deserto abbondano le stelle più dei fiori, ma le prime non compaiono nei “giardini del paradiso” come quelli rappresentati sui tappeti che arrivano dall’area del Turkestan scelti per la mostra omonima, curata da Letizia Cariello e Giovanni Valagussa, allestita al Castello di Brescia – nello stesso edificio del Museo del Risorgimento – in occasione dell’Anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura. La mostra “I nodi dei giardini del paradiso” è aperta fino al 5 novembre. Provengono dalla collezione Zaleski che il mese scorso ha inaugurato a Brescia, in via Privata de Vitalis 32a, il Museo Internazionale del Tappeto Antico. In questo periodo il MITA espone la mostra “Capolavori”, tappeti antichi dall’Eurasia, dedicata ai pezzi principali della Collezione Zaleski. Le visite della serie “Un pomeriggio con il curatore” sono le migliori occasioni per scoprire il museo. Sono guidate dal prof. Giovanni Valagussa, curatore della mostra “Masterpieces, Ancient Rugs from Eurasia”. Le prossime avranno luogo domenica 5 novembre, alle ore 15.30 e alle ore 17.30 (per le prenotazioni: 3452175252). Il MITA custodisce la collezione di oltre 1300 tappeti creata da Romain Zaleski, imprenditore di origini franco-polacche, italiano di adozione, che ha donato alla fondazione Tassara la sua raccolta di preziosi manufatti tessili datati tra il XV e il XX secolo.
E’ raro trovare nel mondo collezioni museali di tappeti, come quelle custodite al Museo di Arti Applicate di Vienna e al Metropolitan Museum of Art di New York. I tappeti del passato erano pazientemente realizzati da abili artigiani che attraverso la tessitura intrecciavano i fili di ordito – sono quelli verticali – con la trama, mentre i nodi – dalla loro densità può dipendere la qualità del tappeto – rappresentano i punti colorati delle figure e delle geometrie che caratterizzano una produzione secolare. Tra i tappeti antichi ci sono quelli che risalgono all’epoca rinascimentale presenti anche in alcuni dipinti. I tappeti venivano usati dalle popolazioni nomadi per coprire il pavimento e rivestire le pareti delle tende, per ripararsi dal freddo invernale e ornare le loro dimore viaggianti. Venivano srotolati e appesi ogni volta che si allestiva l’accampamento. Quelli dei nomadi erano viaggi lunghi, pieni di stelle nei bui cieli delle aree desertiche, ma i motivi ornamentali che abbellivano questi manufatti tessili erano invece piante e animali, fiori e scene di caccia, oppure complesse geometrie, prive di rappresentazioni figurative. L’assenza degli astri non ci consente di trovare tappeti antichi adatti per l’iniziativa “Arte e astronomia”,
mentre è più facile individuare quelli legati a celebri artisti del passato, come Lotto e Tintoretto, i cui nomi caratterizzano queste creazioni di arte applicata quando i pittori li hanno riprodotti nelle loro opere. A questo tema la Collezione Zaleski e la Ca’ d’Oro di Venezia avevano dedicato nel 2017 l’originale mostra intitolata “Serenissime trame”.
INDIMENTICABILI NOTTI PIENE DI SABBIA E DI STELLE
Sono citate nell’intervista a Fabio Peri, responsabile del Planetario Hoepli di Milano.https://www.planetari.org/voci-dalle-cupole/
DESERTI NERO PECE
Simonetta Ercoli (“StarLight, un Planetario tra le dita”, Perugia) ci invita a scoprire i deserti che ha visitato.
RICORRENZE 1: OTTOBRE 1993 – 2023
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE ALLA LETTURA CON PAGINE DI…STELLE E PIANETI!
L’Osservatorio astronomico Serafino Zani donerà alle biblioteche della Val Trompia una copia del libro ”L’Astronomia spiegata alle bambine e ai bambini, alla scoperta del Sistema Solare” pubblicato dall’editore BeccoGiallo in occasione del trentennale di fondazione dell’Osservatorio di Lumezzane. Le biblioteche che lo desiderano possono contattare la specola valgobbina per organizzare un incontro pomeridiano destinato ai bambini (6-10 anni) del territorio comunale, oppure un appuntamento mattutino – preferibilmente sempre in biblioteca – con le classi delle scuole locali. Inoltre è possibile prenotare una visita al Planetario di Lumezzane per i gruppi di persone organizzati dalle biblioteche triumpline. Tutti questi incontri sono gratuiti. Gli enti interessati possono concordare l’iniziativa scrivendo a: osservatorio@serafinozani.it
La prima presentazione di questo anno scolastico avrà luogo martedì 21 novembre 2023, quando alle ore 9, l’autore del libro, Claudio Bontempi, sarà presso la Scuola Primaria Montessori di Cailina, nel comune di Villa Carcina.
SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO
https://www.facebook.com/photo?fbid=6831343210226845&set=pcb.2106472009543548
RICORRENZE 2: OTTOBRE 1993 – 2023
SPECCHI DIVERSI, IDENTICA PASSIONE: UN FAX SPEDITO DA LONTANO
I ricordi che ci fanno rivivere l’inaugurazione dell’Osservatorio Serafino Zani, avvenuta nell’ottobre di trent’anni fa, sono ravvivati dai documenti e dalle immagini che raccontano i fatti di quella lontana data, come l’articolo uscito sul Giornale di Brescia con la fotografia della pioggia battente che aveva accompagnato il fatidico taglio del nastro.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=818712640257195&set=a.223858649742600
RICORRENZE: OTTOBRE 1993 – 2023: DATA BAGNATA… SPECOLA FORTUNATA!
https://zanihome.it/arte-e-scienza-online-%e2%80%a2-ottobre-2023/
Era invece arrivato da oltre Atlantico, precisamente dal Sud America, il fax che l’astronomo bresciano Massimo Della Valle aveva inviato ai responsabili dell’Osservatorio vista la sua lontananza. In quel periodo era impegnato all’European Southern Observatory. Il testo del suo messaggio, datato 22 ottobre 1993 ESO – La Silla, riportava queste parole «Da telescopio bresciano a telescopio bresciano NTT INSEE – Serafino Zani. I diametri degli specchi sono diversi, la ‘passione’ per l’astronomia è la stessa».
Della Valle stava infatti lavorando con il New Technology Telescope costruito a Brescia. Da allora i contatti con l’astronomo bresciano non si sono mai interrotti, come documentano le news di “Voci dalle cupole”.
VITE DA ASTROFISICI, TRA BORGHI E PALCOSCENICI
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1023678252355441&set=a.765871528136116
UN BRESCIANO LINCEO
https://www.facebook.com/photo/?fbid=653049866851520&set=a.465681462255029
IN DIRETTA DALLA FINE DEL MONDO
https://www.facebook.com/bresciaartescienza/photos/a.750841974971574/5033380770050985/
IL CURIOSO ANEDDOTO DELLA”MARGHERITA ROSSA”
DELLA VALLE RICORDA IL SUO INCONTRO CON TITO
IL “SONDRIOFESTIVAL” ANCHE A BRESCIA
Il giro del mondo nei paradisi della natura viene proposto ogni anno sul grande schermo dal “Sondriofestival”, la Mostra internazionale dei documentari sui Parchi organizzata dal Comune di Sondrio in novembre fin dal 1987. Le proiezioni hanno luogo prima a Sondrio e poi in streaming: https://www.sondriofestival.it/
Da molti lustri i filmati premiati arrivano a Brescia per iniziativa del Centro Studi e Ricerche Serafino Zani e dell’Associazione Amici dei Parchi e delle Riserve Naturali.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=727156426107530&set=a.465681462255029
Anche quest’anno, con la collaborazione dell’Associazione Botanica Bresciana e del Centro Studi Naturalistici Bresciani, sono previste un paio di proiezioni in città. La prima serata avrà luogo martedì 7 novembre, alle ore 21, in via Campo Marte 3, a Brescia. Verrà proiettato il seguente documentario che ha vinto il premio “Città di Sondrio” al Festival del 2021.
LE TERRE DELL’ESTREMO NORD – NOTTE POLARE
(Polar Nacht – Skandinaviens Wieldnis im Winter)
Regia: Steffen Sailer, Alexandra Sailer
Produzione: Marco Polo Film AG
Germania 2019
Durata: 52 minuti
Area trattata: Varanger National Park, Svalbard Nature Reserve, Norvegia
Venerdì 24 novembre è prevista, stessa sede e orario, la seconda proiezione. L’ingresso è gratuito in entrambe le serate.
NELLE LANDE INCANTATE DELLA LAPPONIA
(Santa’s wild home)
Regia: Matt Hamilton
Produzione: Terra Mater Factual Studios GmbH
Austria 2019
Durata: 41 minuti
Area trattata: Riisitunturi National Park, Oulanka National Park, Finlandia, Norvegia.
TWO WEEKS IN ITALY: COME E’ NATA LA TOURNEE CON I PROF AMERICANI
“Two weeks in Italy” propone in varie località italiane delle lezioni di astronomia condotte da un docente americano. Ha preso il via nel 1995 e da allora, salvo eccezioni (periodo della pandemia) si svolge annualmente. Nei primi tre lustri l’iniziativa durava una settimana e si svolgeva nel Bresciano. Infatti il progetto è nato ad opera dell’Osservatorio astronomico Serafino Zani (Lumezzane, Brescia), in collaborazione con la commissione planetari itineranti dell’International Planetarium Society (referente Susan Reynolds Button)
PAGINE IPS SULLE “WEEKS IN ITALY”
https://www.ips-planetarium.org/page/italy?&hhsearchterms=%22weeks+and+italy%22
https://www.ips-planetarium.org/page/CopyofItalyPastWin?&hhsearchterms=%22weeks+and+italy%22
e con il supporto della Learning Technology Inc., società americana produttrice del Planetario gonfiabile Starlab. Quest’ultima sosteneva la “Week in Italy” con un premio di 1000 dollari, erogato al vincitore, a copertura delle spese di viaggio. Per questo motivo tra i partecipanti delle prime edizioni erano prevalenti gli operatori di Planetari itineranti. In seguito sono stati coinvolti insegnanti e planetaristi dei più diversi enti scolastici, centri scientifici e museali americani. Cosa è cambiato dall’anno 2010 con l’inizio delle collaborazioni del Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo (referente Luciano Bittesini) e Starligth, “Un Planetario tra le Dita”, Perugia (referente Simonetta Ercoli)? Che le settimane sono raddoppiate! Dal 2023 l’ente di riferimento delle “Two weeks in Italy” è l’Associazione dei Planetari Italiani (PLANit), che ha sede a Lumezzane, e il numero delle località coinvolte è aumentato. Sono infatti previste delle giornate a disposizione degli associati di PLANit che possono avere luogo in qualunque planetario italiano, compatibilmente con la programmazione delle date della tournée del docente americano nel nostro Paese.
Complessivamente, dopo un quarto di secolo, sono oltre una ventina i vincitori delle “Two weeks in Italy”. Le loro candidature vengono raccolte annualmente entro il 31 luglio. L’edizione dell’aprile 2024 avrà come protagonista Kenneth Brandt, Robeson Planetarium and Science Center (Lumberton, North Carolina, USA). Le tappe della tournée italiana del 2024 avranno luogo in diverse località del Centro e del Nord Italia come Perugia, Assisi, Amelia, Firenze, Ravenna, Lumezzane (Brescia) e Padova, dove si svolgerà il prossimo meeting nazionale dei planetari italiani. Gli enti interessati a collaborare all’iniziativa sono invitati a scrivere con largo anticipo, anche di un anno, a: contatti@planetari.org
ELENCO DEI VINCITORI DELLE “TWO WEEKS IN ITALY”
Susan Reynolds Button (OCM BOCES Planetarium, Syracuse, New York);
Jeanne E. Bishop (Westlake School Planetarium, Ohio);
Jerry Vinski (Planetarium of the Raritan Valley Community College, New Jersey);
Dee Wanger (Discovery Center Science Museum, Fort Collins, Colorado);
April Whitt (Fernbank Science Center, Atlanta, Georgia);
Raymond Shubinski (East Kentucky Center for Science, mathematics & Technology, Kentucky);
Andrea Lee Pisacano (Kauai Children’s Discovery Museum, Hawaii);
Dayle Brown (Pegasus Production, Indiana);
John T. Meader (Northern Stars Planetarium, Fairfield, Maine);
Corey Radman (Discovery Center Science Museum, Fort Collins, Colorado);
Carolyn R. Kaichi (Bishop Museum, Honolulu, Hawaii);
Michele Wistisen (Casper Planetarium, Casper, Wyoming);
Joseph E. Ciotti (Hokulani Imaginarium, Kaneohe, Hawaii);
Stephen R. McNeil (Brigham Young University – Idaho Planetarium, Rexburg, Idaho);
Patricia Toth Seaton (Howard B. Owens Science Center, Lanham-Seabrook, Maryland);
Dave Weinrich (Planetarium, Minnesota State University, Moorhead, Minnesota)
ShiAnne Kattner (Casper Planetarium, Casper, Wyoming);
Stephen Case (Strickler Planetarium, Olivet Nazarene University, Bourbonnais, Illinois);
Shawn Laatsch (Emera Astronomy Center, Orono, Maine);
Kevin Milani (Hibbing Community College, Hibbing, Minnesota);
Chrysta Ghent (Jennifer Chalsty Planetarium, Jersey City, New Jersey);
Andy Kreyche (Santa Cruz, California).
VOCI DALLE CUPOLE: INCONTRO CON LIONEL RUIZ
Il planetarista francese Lionel Ruiz è l’autore di numerosi spettacoli per planetari. Condivide le sue esperienze nel corso di incontri che organizza, periodicamente, online. Sono assai partecipati e hanno lo scopo di promuovere l’utilizzo di programmi per la produzione di video a tutta cupola. Sono disponibili gratuitamente. Da tempo Lionel è di casa nel nostro Paese intrattenendo scambi e collaborazioni con i colleghi italiani. In questa intervista, che fa parte della serie “Voci dalle cupole” (“Des voix sous les dômes”) non descrive solo il lavoro che svolge in qualità di operatore e autore per planetari, ma ci incuriosisce raccontando le sue osservazioni sotto il cielo vero. Come quella che ha sperimentato in Cile, ad alta quota, guardando l’ombra che il nostro corpo proietta al suolo grazie alla luminosità della Via Lattea. Durante l’intervista ha condiviso l’esperienza che un amico aveva vissuto nella totale oscurità della Namibia. Camminare al buio può diventare una esperienza pericolosa se ci si dimentica la lampada, soprattutto in una notte nella quale non c’è neppure la luce della nostra galassia.
L’intervista a Lionel Ruiz (Planetario di Marsiglia),
https://www.planetari.org/2023/10/03/voci-dalle-cupole-intervista-a-lionel-ruiz/
https://www.planetari.org/download/20231003-Scheda-intervista-Lionel-Ruiz.pdf
autore di programmi per planetari (Phoenix Fulldome Production) e co-fondatore del LSS Open Project, segue quella con il planetarista François Aru. Sono entrambe disponibili, come tutte le altre della serie “Voci dalle cupole” sul sito planetari.org. PLANit intende promuovere una collaborazione con i colleghi dell’APLF (Associations des Planétariums de Langue Française) e per questo motivo è alla ricerca di contatti, scambi e colloqui con i colleghi d’Oltralpe.
L’intervista è in lingua francese, ma è corredata da un scheda informativa in italiano. Il video, realizzato a cura di Gian Nicola Cabizza, è disponibile sulla pagina web dell’Associazione dei Planetari Italiani (PLANit) che vi invita all’ascolto delle interviste attraverso le quali Loris Ramponi, giornalista e divulgatore, coinvolge astronomi, planetaristi e divulgatori. L’elenco completo dei video è sulla pagina seguente: https://www.planetari.org/voci-dalle-cupole/
Il programma “Arte e scienza online” è redatto a cura di Loris Ramponi