ARTE E SCIENZA ONLINE – NOVEMBRE 25
Centro Studi e Ricerche Serafino Zani
ARTE E SCIENZA ONLINE – NOVEMBRE 2025
Abbinato a Informascienza n. 450
“Arte e scienza online” fa parte del Progetto St.Ar.S. (storia, arte e scienza) dedicato a Franco Rapuzzi, naturalista e fotografo di tesori artistici bresciani al quale è intitolata l’omonima sala del Museo di Scienze Naturali di Brescia.
Info: scienzapertuttinews@gmail.com; www.zanihome.it
INVITO AD AIUTARE LA RICERCA SCIENTIFICA
Sabato 8 novembre 2025 chi versa un contributo a favore dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (www.airc.it) riceverà i «Cioccolatini della ricerca”. I volontari dell’AIRC allestiranno i loro stand nelle piazze e in diverse località. Anche “Scienza per tutti” (scienzapertuttinews@gmail.com) sostiene l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro versando ogni anno un contributo a favore dell’ente (www.airc.it). https://www.facebook.com/101263848040751/photos/a.129337105233425/318852139615253/
I volontari, al fianco dei Comitati Regionali della Fondazione, distribuiscono i “Cioccolatini della Ricerca” a fronte di una donazione. L’iniziativa avrà luogo anche nelle scuole.
Le prossime campagne per la raccolta fondi a favore dell’Airc saranno quelle di gennaio (Arance della salute) e di maggio (L’azalea della ricerca).
10 novembre 2025, ore 19, evento online
NOT ONLY STARS: FROM “TALENT” TO “TOUCH SCREEN”
Ogni mese il prof. Kevin Milani (Paulucci Space Theater, Hibbing, Minnesota) incontra i partecipanti alle lezioni online di “Not only stars”, aperte a tutti gli interessati. Offrono l’opportunità di fare esercizio con la lingua inglese. La prossima è in programma il 10 novembre, alle ore 19 (per partecipare scrivere a: osservatorio@serafinozani.it).
Il prof. Milani è il vincitore delle “Two weeks in Italy” (edizione 2018), l’iniziativa che propone un ciclo di lezioni di astronomia in varie località italiane, Lumezzane compresa, condotte ogni anno da diversi insegnanti americani. I contatti con questi docenti continuano attraverso le “News from the past winners” oppure le testimonianze fotografiche e sonore dell’esperienza che hanno vissuto in Italia partecipando all’iniziativa ideata dall’Osservatorio Serafino Zani. Andy Kreyche (Santa Cruz, California, vincitore delle “Two weeks in Italy” 2023) ci ha raccontato il suo recente viaggio in Europa. Ha avuto luogo in occasione del convegno internazionale dei planetari (LIPS Conference) che si è svolto a Vienna lo scorso settembre. Nella fotografia pubblicata sulla pagina seguente
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1113342970956988&set=a.378077061150253
una delle esperienze didattiche (Plunger sundial), descritte da Andy Kreyche durante un’altra edizione della LIPS Conference, quella che si è svolta a Boulder (Colorado). Tra i partecipanti c’era Derek Demeter che ha proposto l’esperienza “Plunger sundial” durante il tour in Italia (foto D. Demeter).
Durante l’incontro di ottobre abbiamo fatto conoscenza con l’insegnante Doina Dascalu che si è collegata dalla Romania per partecipare al webinar del prof. Milani.
Ma torniamo ai webinars mensili durante i quali Kevin Milani mette a confronto immagini e notizie che arrivano dal Minnesota e dal territorio bresciano, curiosità comprese, e propone approfondimenti linguistici e proiezioni sugli eventi e i corpi celesti visibili a occhio nudo, come le eclissi di Luna. Ecco dove ascoltare il podcast del professor Milani:
Per imparare a riconoscere le costellazioni – quella di questo mese è quella del Pegaso – viene proposta una attività ludica, accessibile anche a chi non ha mai osservato il cielo, che si basa sulla lettura delle mappe stellari. Ogni mese, a chi ne fa richiesta, vengono inviate le carte del cielo utili per imparare a familiarizzare con le stelle, come quelle della star game map n. 3 che verrà descritta questa volta. Gli studenti possono chiedere di esercitarsi sul riconoscimento delle costellazioni e delle stelle, per interesse personale o per la preparazione di una tesina scolastica o di una ricerca per la maturità, sotto la cupola del Planetario di Lumezzane. Scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com
Ecco la registrazione dell’attività ludica del mese scorso
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1099093039048648&set=a.378077061150253
Le lezioni del professore americano sono seguite, ormai da un lustro, dagli studenti della Valtrompia che frequentano il Liceo Moretti di Gardone Val Trompia.
Gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado sono invitati a coinvolgere i loro studenti in ricerche, approfondimenti, cartelloni, tesine e raccolte di titoli pubblicati sui quotidiani italiani che contengono parole in lingua inglese. I materiali sulle esperienze didattiche in lingua inglese che riceviamo dalle scuole vengono commentati durante gli incontri online di “Not only stars”. I collage, realizzati assemblando i ritagli di giornale con parole in lingua inglese, sono a disposizione di tutti. Quello di questo mese raccoglie alcuni dei termini inglesi più utilizzati dagli organi di informazione e che quindi spesso compaiono nel titoli dei giornali.
NOT ONLY STARS: FROM “TALENT” TO “TOUCH SCREEN”
https://www.facebook.com/photo?fbid=25664966953096088&set=gm.1796358254576391&idorvanity=320288065516758
Sul web sono disponibili diversi collage come, ad esempio, quello seguente:
NOT ONLY STARS: DA “PIGIAMA RUN” A “ROLLER EXPERIENCE”
https://www.facebook.com/photo?fbid=25340480608878059&set=gm.1768932700652280&idorvanity=320288065516758
12 novembre, ore 21, evento online, GRUPPO DI LETTURA “LIBRI AL MUSEO”
GIRO DI VITE di HENRY JAMES
Il gruppo di lettura “Libri al Museo” vi invita a partecipare al prossimo appuntamento che avrà luogo online il 12 novembre, alle ore 21. Il libro oggetto della serata sarà “Giro di vite” di Henry James.
https://www.facebook.com/photo?fbid=1167148192108349&set=a.465681462255029
Le più recenti letture sono state dedicate alle opere seguenti: Edith Wharton, “Sorelle Bunner”; John Banville, “La notte di Keplero”; Joana Karda, “Le molte vite di Magdalena Valdez”; Jhumpa Lahiri “La moglie”; Ada d’Adamo, “Come d’aria”; Henry James, “Washington Square”; Javier Marias, “Berta Isla”; Stephanie Ochet, “Un romanzo inglese”; Asli Erdogan, “La città dal mantello rosso”; Masako Togawa, “Residenza per signore sole”; Han Kang, “La vegetariana”; Jonathan Coe, “La pioggia prima che cada”; Paola Mastrocola, “La gallina volante”; Henry James, “Giro di vite”.
Per conoscere l’elenco completo delle letture precedenti, le date delle riunioni e come partecipare scrivere a: scienzapertuttinews@gmail.com
Interviste e presentazioni dedicate ai libri scelti dal gruppo di lettura:
Audiolibro: Henry James, “Giro di vite”
Su richiesta si invia l’indice dei link relativi alle interviste e presentazioni delle letture precedenti. L’idea del gruppo di lettura prende spunto dalle “Buone pratiche per tutte le associazioni culturali“.
Il gruppo “Libri al Museo” è nato nel 2012 presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia dove da decenni operano attivamente numerosi sodalizi a carattere scientifico. Dal 2021 gli incontri si svolgono online.
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FINESTRE CELESTI E SPAZIALI
DALLA COMETA LEMMON ALL’URAGANO GIAMAICANO
La cometa C/2025 A6 (Lemmon) non ha deluso le aspettative degli appassionati del cielo notturno. Le bellissime fotografie disponibili in rete non devono far però credere che sia un oggetto facile a semplice vista. Forse in luoghi molto bui, meglio ancora in alta quota, ad esempio sul Maniva, chi ha buona vista potrebbe averla vista ad occhio nudo, notando la sua coda. La “finestra” osservativa dei bresciani si era aperta a fine ottobre quando il cielo stellato, libero dalle nubi dei giorni precedenti, aveva fatto la sua apparizione. Complice il cielo limpido che aveva regalato una stupenda giornata di Sole dopo due giorni di pioggia, e l’assenza della Luna, la cometa era diventata visibile anche nel cielo urbano, nei luoghi meno disturbati dai lampioni e da altre interferenze. L’oggetto caudato era osservabile con un binocolo 7×50, meglio ancora con un binocolo più potente piazzato su cavalletto. Con l’aiuto della mappa del cielo, si partiva da una stella luminosa, come Gemma, la più brillante della Corona boreale, per poi scendere di pochi gradi verso l’orizzonte nelle vicinanze delle stelle della “testa del serpente” immaginata dagli antichi osservatori. Ovviamente più facile catturarla con le tecniche dell’astrofotografia o con i telescopi, come quello dell’Osservatorio Serafino Zani. Da tempo in rete la cometa fa spettacolo, soprattutto negli scatti caratterizzati da scenari naturali, come le Tre Cime di Lavaredo, o in luoghi iconici, come Stonehenge. Il periodo favorevole per cercare l’oggetto celeste continuava solo per una decina di giorni, con la cometa, dopo il tramonto del Sole, sopra l’orizzonte di ponente, ma sempre più bassa e con la Luna in fase crescente.
Sempre a fine ottobre, ma aprendo una finestra diversa, quella che dallo spazio guarda verso il globo terrestre, erano balzate alla ribalta le immagini dell’uragano Melissa. A farne le spese, visto che il fenomeno aveva raggiunto forza 5, la Giamaica, centrata in pieno e pesantemente colpita da venti che hanno spirato fino a 300 km all’ora. Dagli anni Ottanta l’isola dei Caraibi non registrava una devastazione di tale forza. Tra le immagini riprese da satellite abbiamo scelto quella del 28 ottobre scorso pubblicata a pagina
Come nei mesi precedenti abbiamo ricevuto queste immagini dal planetarista Luca Talamoni, appassionato di meteorologia, che ogni giorno seleziona fotografie, traiettorie e mappe ricavate dai dati raccolti dai satelliti artificiali.
Le “Finestre sul cielo”, nubi permettendo, vi invitano a seguire i corpi e i fenomeni celesti principali visibili a semplice vista con l’aiuto dell’Osservatorio Serafino Zani, coinvolgendo le scuole e le famiglie (“Progetto Cielo”). Per ricevere queste proposte osservative inviare una richiesta a: osservatorio@serafinozani.it
PROGETTO CIELO
https://www.facebook.com/scienzagiovanissimi/photos/a.353703898151327/1850351995153169
GLI SPETTACOLI DEL FIRMAMENTO: LE COMETE
RADIO St.Ar.S.: DALL’ESTETICA DEGLI SPAZI SIDERALI ALLA PAURA PER I LUPI
Gli astri e i fenomeni visibili ad occhio nudo vengono descritti in lingua italiana e ladina e in dialetto lumezzanese nell’ambito del progetto “Idiomi celesti”. Questa volta la registrazione che vi invitiamo ad ascoltare riguarda l’ammasso stellare delle Pleiadi. I testi scritti, e registrati (file audio formato mp3) saranno disponibili anche in lingua ladina e in dialetto lumezzanese sulla newsletter seguente
La scienza del cielo divulgata attraverso le lingue locali è uno degli argomenti del palinsesto di file audio sui temi di scienza, storia e arte (Progetto St.Ar.S.).
Tra le altre registrazioni che vi invitiamo ad ascoltare c’è l’audio guida dedicata all’orologio astronomico di Piazza della Loggia pubblicata tra gli itinerari astronomici segnalati dal sito
La quarta puntata ha come titolo “Da cinque secoli sotto tiro non solo dei nostri occhi”.
Altri podcast che vi invitiamo ad ascoltare sono quelli che vi segnaliamo nell’ambito dell’iniziativa Non solo stelle…in francese!
Ecco quelli che vi suggeriamo questo mese:
LA GRANDE GALLERIA DELL’UNIVERSO. L’ESTETICA DELLE RAPPRESENTAZIONI SIDERALI
Dalla prima immagine di un buco nero ai disegni della Luna di Galileo, la storia delle rappresentazioni astronomiche è un continuo alternarsi di innovazioni tecnologiche e visioni artistiche. Elsa de Smet, Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea, ci invita a ripercorre l’evoluzione dell’estetica delle rappresentazioni celesti.
QUANDO IL LUPO HA PAURA DI NOI
DAL FURTO DELL’ANNO ALLA SICUREZZA DEI MUSEI
Questa registrazione è segnalata sulla newsletter “Mostre e musei per tutti” – Novembre 2025 (www.zanihome.it).
Terminiamo con le immagini di Franco Rapuzzi, fotografo di arte
https://www.facebook.com/bresciaartescienza/photos/a.750841974971574/5198083546914039/
e natura. Ecco uno dei suoi scatti del paesaggio bresciano concessi dall’Archivio Rapuzzi
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1150968207059681&set=a.465681462255029
RASSEGNA MENSILE DI “ARTE E SCIENZA”
ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO 1
“INTRECCI NATURALI” CON IL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA
E’ un verso molto caratteristico – due “uh – uh” ripetuti – quello emesso da un piccolo rospo di massimo 5 centimetri di lunghezza. Si possono udire durante la stagione riproduttiva. Invece è nel suo nome l’aspetto più vistoso di questo piccolo anfibio. Non parliamo certo del dorso grigiastro, ma del ventre di un bel color giallo con macchie grigio-bluastre. Quando l’animale si sente in pericolo mostra il ventre giallo sollevando le zampe anteriori. Si tratta dell’ululone dal ventre giallo che presenta un altro curioso dettaglio, ma solo ad una osservazione molto ravvicinata: ha le pupille a forma di cuore.
L’ululone è regolarmente studiato dagli zoologi del Parco Nazionale della Maiella come documentato in questo breve filmato della durata di un paio di minuti.
L’ululone dal ventre giallo condivide con altri due anfibi del Parco la colorazione vistosa: la salamandra appenninica (“Salamandra salamandra gigliolii”), chiamata “pezzata” per via della pelle a chiazze nere e gialle, e la salamandrina settentrionale o di Salvi (“Salamandrina perspicillata”), le cui parti inferiori delle zampe e della coda sono rosse. Queste colorazioni hanno lo scopo di minacciare o disorientare i predatori.
L’ululone dal ventre giallo – difficile da vedere, impossibile da dimenticare! – è una delle tre specie animali che hanno offerto lo spunto al Parco Nazionale della Maiella per aderire al progetto “Intrecci naturali”. L’iniziativa, destinata ai parchi e ai musei naturalistici, propone dei collegamenti tra le opere del concorso “Disegnare la natura” e le immagini dedicate a piante e animali dei parchi e ai reperti zoologici e botanici dei musei. La foto tratta dall’archivio del parco (Ph. Arch. Parco Nazionale della Maiella/Marco Carafa) è stata così abbinata all’ululone – acquerello su carta – di Margherita Ferraris.
Prossimamente scopriremo altri due animali che il Parco della Maiella ha collegato alle opere del concorso grafico-pittorico organizzato dalle associazioni del Museo di Scienze Naturali di Brescia.
https://www.facebook.com/photo?fbid=1244436874379480&set=a.465681462255029
ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO 2
NON TI SCORDAR DI…MATITE E PENNELLI!
La viola del pensiero (“Viola tricolor L.”), dipinta da Renata Barilli, lancia il suo messaggio ai partecipanti del Laboratorio di disegno naturalistico: non ti scordar…di matite e pennelli! Pur sapendo che ci saranno future occasioni per continuare le lezioni, le conoscenze apprese meritano di essere coltivate. I suggerimenti non mancano. Un angolo di casa, dove c’è lo spazio per lasciare un foglio e le matite, offre il vantaggio di poter sfruttare anche i ritagli di tempo per realizzare nuovi disegni. Cominciando dalla scelta di nuovi campioni botanici, come i vari frutti secchi che l’autunno ci regala, da quello peloso della vitalba a quello di una pianta vistosa, con le sue foglie che si tingono di rosso, come lo scotano, a tanti altri ancora. I nuovi disegni dei partecipanti al laboratorio, quando saranno pronti, senza fretta o scadenze da rincorrere, troveranno una pagina come quella degli “Amici dei Parchi” sempre pronta a metterli in mostra. Nell’attesa delle nuove opere grafico-pittoriche, ci saranno quelle già disponibili realizzate durante le lezioni che, un po’ alla volta, accompagneranno le novità di questa pagina. Non sarà l’aspetto o l’estetica a trovare attenzione, ma le descrizioni che accompagneranno i disegni, utili per seguire passo dopo passo i contenuti del laboratorio. Attendono di essere messi in pratica, per condividere con i nostri lettori, le finalità del laboratorio. Il disegno naturalistico, dopo una minuziosa osservazione – con l’aiuto della lente – dei campioni botanici, è un efficace strumento per approfondire la conoscenza delle piante e per scoprire un particolare alla volta, annotandolo e disegnandolo, tratto dopo tratto.
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ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO 3
NON SOLO TOPINAMBUR
L’interesse e l’entusiasmo manifestato dai partecipanti al Laboratorio di disegno naturalistico, guidato da Renata Barilli,
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hanno stimolato la raccolta, nel corso delle lezioni, di una ricca documentazione. Si tratta di fotografie, lavori grafico-pittorici rappresentati con matite colorate e acquerelli, testi a corredo delle immagini e dei particolari dei campioni disegnati, oltre a numerosi appunti. Un po’ alla volta verranno condivisi su questa pagina Facebook. L’immagine qui pubblicata – scomposizione dell’infiorescenza del topinambur (“Helianthus tuberosus”), la fotografia è di Renata Barilli – è un ottimo esempio dell’attenzione dedicata alla fase dell’osservazione che precede il disegno. Infatti, prima di prendere in mano matite e pennelli, ogni campione viene minuziosamente esaminato con una lente. Nel caso del topinambur è stato fatto un rigoroso conteggio di tutti gli elementi che caratterizzano questa composita. Partendo dal ricettacolo, con una pinzetta, vengono estratte tutte le parti dell’infiorescenza e attaccate, ordinatamente, in fila su una striscia di biadesivo. Non si tratta solo di contare il numero delle brattee e dei fiori del raggio, ma di capire anche come sono fatti i fiori del disco, i loro dettagli e le rispettive funzioni. Così, ad esempio, si scoprono due riccioli gialli appiccicosi che hanno il compito di raccogliere i granuli di polline che discenderanno nell’ovario.
Prossimamente vedremo i disegni ricavati dall’osservazione di varie piante. Si tratta soprattutto di frutti essiccati, dall’alchechengi alla paulonia, in tutto circa una decina di campioni.
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Queste attività che promuovono il disegno naturalistico prendono spunto dal concorso grafico-pittorico organizzato dalle associazioni del Museo di Scienze Naturali di Brescia.
ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO 4
“INTRECCI NATURALI” CON IL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI MORBEGNO
La nascita del Museo civico di Storia Naturale di Morbegno (Sondrio) risale al 1974 per volontà del Comune e grazie all’appassionato naturalista locale Giacomo Perego. Nelle sue collezioni custodisce le testimonianze dell’ambiente naturale delle Alpi Centrali. Nelle sale dell’esposizione permanente si possono vedere i reperti più significativi, mentre gli altri sono conservati nei depositi a disposizione degli studiosi. Il macaone che si ammira nell’immagine qui pubblicata (Photo RobyTrab) è uno degli oltre 35.000 esemplari della collezione entomologica del Museo. L’originale è esposto nella Sala degli Insetti, nella Sezione Faunistica, accanto alla sezione dei grandi diorami degli ambienti naturali alpini. Il Museo di Morbegno presenta, oltre alle collezioni di vertebrati e invertebrati, anche una sezione importante di Scienze della Terra con minerali, rocce e fossili, senza contare un nutrito erbario, anche micologico, per oltre 50.000 esemplari complessivi. Ma perché, tra i tanti esemplari del Museo, mostrare proprio il macaone? La scelta è della Dr. Giulia Tessa – PhD Conservatore Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno – che esaminando i disegni del concorso “Disegnare la natura” ha visto l’opera di Marina Durante (Milano) dedicata alla metamorfosi di macaone.
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Così è stato facile immaginare di mettere in mostra la foto del reperto del museo e l’acquerello sullo stesso soggetto che era stato presentato alla seconda edizione della competizione grafico-pittorica organizzata dalle associazioni del Museo di Scienze Naturali di Brescia. Questo abbinamento, che può offrire ottimi spunti per gli allestimenti espositivi dedicati alla fotografia e al disegno naturalistico e che unisce le fotografie dei reperti museali con i disegni del concorso bresciano, è il frutto del progetto “Intrecci naturali” che coinvolge musei, parchi e riserve naturali.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1231226575700510&set=a.465681462255029
ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO 5
NATURA IN VIAGGIO
NEL PARCO FLUVIALE SARCA ALLA SCOPERTA DELL’AIRONE
Collo e becco allungati, zampe lunghe e un’apertura alare che quasi raggiunge un paio di metri. Ma ancora più caratteristico è il ciuffo di piume nere, che parte dalla zona oculare e continua verso il collo. La sua ricca dieta comprende rane, serpenti, crostacei, insetti e soprattutto pesci, comprese specie introdotte dall’uomo come il ‘pesce rosso’ (carassio dorato). Si tratta dell’airone cenerino (Ardea cinerea) i cui colori, come suggerisce il nome, tendono al grigio più o meno scuro, con testa e petto bianchi. Vola tenendo il collo ripiegato a “S”, come tutti gli aironi, e nidifica in colonie, le garzaie di cui ci siamo già occupati.
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Il disegno segnalato nel link precedente è dell’illustratrice Maria Beatrice Anania che firma anche quello che vediamo questa volta su una delle buste della serie “Natura in viaggio”.
Gli habitat ideali dell’”Ardea cinerea” sono quelli con boschi ripariali, zone umide (torbiere e stagni, laghi e corsi d’acqua) e in particolare pescicolture, costrette infatti a proteggersi da questa specie. Queste informazioni, pubblicate dal Parco Fluviale Sarca, segnalano che l’airone è rimasto migratore in Trentino fino agli anni Novanta. Allora si costituì il primo sito di nidificazione al Lago di Toblino. Seguì una rapida espansione, mentre attualmente la specie occupa anche l’isolotto del lago, la pineta e la lecceta nei tratti di sponda meno accessibili.
All’autrice del disegno dedicato all’uccello acquatico della famiglia degli ardeidi le auguriamo di vederlo presto anche nella sua zona, a Cantù o in prossimità dei laghi di Pusiano e di Alserio, visto il desiderio che ha manifestato nelle righe seguenti: “Delicato ed elegante, vivi nelle zone umide, a ricordare il legame che ci unisce a Madre Natura, col tuo battito d’ali lento e il colore che si confonde con quello del cielo e delle acque. Sembri appartenere ad un sogno, a una dimensione irreale…Forse riusciremo a scorgerti, al di là dei canneti o tra le distese di un campo solitario”.
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ALTRE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE DEL DISEGNO NATURALISTICO
Segnalazioni pubblicate sulla newsletter del mese scorso
“INTRECCI NATURALI” CON IL PARCO DEL MINCIO
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L’ACQUERELLO BOTANICO SI FA IN DUE
ALLA SCOPERTA DELLA NATURA CON L’AIUTO DELL’ARTE PITTORICA
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NATURA DA SFOGLIARE: CORROSA DALLE ONDE MA ANCORA BELLA
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ALLA RICERCA DEL GALLO CEDRONE
DAL PARCO ADAMELLO BRENTA AL GRANDE GIURA
https://www.facebook.com/photo?fbid=1203663601790141&set=a.465681462255029
DALL’ORSO ALLA SLOVENIA: ANTICIPAZIONI SULLA RASSEGNA BRESCIANA DEL SONDRIO FESTIVAL
La Rassegna bresciana del Sondrio Festival propone da molti lustri una selezione dei film presentati alla mostra internazionale dei documentari sui parchi organizzata dal capoluogo valtellinese fin dal 1987. La prossima edizione avrà luogo dal 20 al 23 novembre 2025 (prima settimana) e dal 28 al 30 novembre (seconda settimana). Il festival si aprirà il 20 novembre, alle ore 20.30, al Teatro Sociale con il documentario, in concorso, “Magredi – La steppa friulana”. Il programma completo delle proiezioni sulla pagina seguente
https://www.calendariovaltellinese.com/eventi/sondrio-festival-2025
Invece la rassegna bresciana di quest’anno probabilmente slitterà al 2026. Dallo scorso anno, invece di puntare sulla quantità dei titoli, si è preferito dedicare più tempo a ogni pellicola. Così in alternativa alle due proiezioni a serata il nuovo programma ne ha proposta una sola. In questo modo, al termine della proiezione, è stato possibile raccogliere commenti e domande dei presenti. La seconda parte della serata è stata guidata da Emanuele Forlani, segretario del Centro Studi Naturalistici Bresciani. Grazie al suo occhio esperto – Forlani è un fotografo naturalista che vanta una lunga esperienza – il pubblico ha ricevuto risposte esaurienti sui contenuti dei documentari e scoperto punti di vista inediti ai neofiti. Sono state così messe in luce le strategie adottate dagli autori delle riprese filmate. Le proiezioni che hanno luogo a Sondrio proseguiranno da dicembre in streaming.
Le proiezioni a Brescia invece si svolgono su iniziativa del Centro Studi e Ricerche Serafino Zani e dell’Associazione Amici dei Parchi e delle Riserve Naturali. Da diversi anni, grazie alla collaborazione dell’Associazione Botanica Bresciana e del Centro Studi Naturalistici Bresciani, il programma si è ampliato ed arricchito di nuovi contenuti. Tra i filmati che verranno proposti prossimamente in città sono previste le proiezioni del documentario “Orso, chi sei? Il ritorno dell’orso sulle Alpi. Conoscerlo per non temerlo” e di “Slovenia: la natura al primo posto”. Il primo è prodotto da Oreste Forno e ha vinto al Festival il premio Giuria Studenti e premio ambiente Giovani Comunità Montana. Le riprese sono state effettuate nel Parco Naturale Adamello Brenta, Trentino Alto Adige. Gli autori del filmato girato in Slovenia sono invece Christina Sonvilla e Marc Graf.
VIDEO IN RETE
Perchè non temere l’orso di Oreste Forno – 6.20 min
PARCHI DELLE STELLE
I RICORDI DELLE GUIDE DEL PARCO D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE
Stava scendendo dal Monte Marsicano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sotto un cielo pieno di stelle, quando le guide le chiesero se conosceva l’Osservatorio Serafino Zani (Lumezzane). La domanda venne posta a Marzia Albani (La Torre del Sole, Brembate di Sopra)
https://www.facebook.com/watch/?v=2540865179441954&t=0
mentre, con l’aiuto delle guide, stava visitando da alcuni giorni il celebre parco che nel 2023 ha compiuto cento anni di vita
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=683320263824480&set=pb.100064395383840.-2207520000&type=3
Le guide avevano un vivo ricordo del corso per operatori delle aree naturali protette, dedicato ai “Parchi delle Stelle”, che una decina di operatori seguirono dopo un lungo viaggio che, con uno dei veicoli del Parco, li aveva portati dall’Abruzzo a Lumezzane. Il progetto “Parchi delle Stelle”, ideato nel 1993, promuove l’osservazione del cielo stellato, comprese altre iniziative in campo astronomico, nei parchi e nelle riserve naturali. Sono luoghi nei quali il buio viene tutelato anche per le future generazioni, offrendo così ai frequentatori delle aree protette la possibilità di ammirare migliaia di stelle, uno spettacolo invece cancellato dalle luci artificiali delle zone urbane. La presenza per alcuni giorni di quel folto gruppo di operatori del parco, contraddistinti dalle loro divise, è ricordata anche dai conduttori del corso che si svolse in provincia di Brescia. Anche le guide, come ha raccontato Marzia Albani, hanno acquisito una certa familiarità con il cielo stellato, una conoscenza pratica che possono condividere con i visitatori della grande area protetta che estende i suoi confini in tre regioni. La fotografia qui pubblicata, scattata nel Parco, ricorda una curiosa coincidenza. E’ accaduta proprio mentre Marzia Albani stava chiedendo ai colleghi bresciani se ricordavano la partecipazione degli operatori del parco al corso di Lumezzane. In quei momento si è trovata dinnanzi un lupo che attraversava il sentiero. L’ennesima prova, avuta più volte durante i giorni del suo soggiorno nel parco, che confermava la facilità con la quale era possibile vedere questi animali sulle montagne del parco dell’Appennino centro-meridionale.
Per saperne di più sui “Parchi delle Stelle” scrivere a osservatorio@serafinozani.it
https://www.facebook.com/photo?fbid=1250332440456590&set=a.465681462255029
VOCI DALLE CUPOLE
LA MAESTRA, IL PROFESSORE E LE “STELLE SENZA CONFINI”
C’era una volta una bambina che sull’uscio di casa, in una zona residenziale di Taurianova (Reggio Calabria), se ne stava al buio, in silenzio, ad osservare le stelle. La maestra non l’aveva aiutata a capire il perché delle stagioni, infatti l’insegnante diceva agli alunni che la Terra in estate era più vicina al Sole. La bambina era comunque riuscita, anche da sola, a muovere i primi passi tra le stelle, come quando aveva individuato la grande “croce del nord” e riconosciuto il Cigno. Inizia dai ricordi celesti dell’infanzia la nuova puntata della serie “Voci dalle cupole”. La protagonista racconta gli anni all’Università di Cosenza, dove aveva intrecciato un proficuo legame con il suo docente, assai noto nel lontano passato ma non certo come insegnante di astronomia. Insieme al professore scrisse anche un libro: “Lo spettacolo cosmico”. Le prime esperienze con i planetari ebbero luogo sotto la cupola di Reggio Calabria, insieme ad Angela Misiano, e poi a Roma, durante uno stage, e le consentirono di collaborare all’avvio delle attività del Planetario di Cosenza. Attualmente è la referente regionale per l’astronomia delle scuole della Calabria e dirige il Parco Astronomico “Lilio”, intitolato all’ideatore della riforma del calendario gregoriano originario della Calabria. Ubicato tra le montagne della provincia di Crotone vanta “tre cupole”: il planetario (diametro 10 metri), l’Osservatorio (riflettore da 50 cm) e il cielo vero, così buio da offrire indimenticabili occasioni per ammirare il vero firmamento colmo di stelle. La vicinanza del Parco Astronomico “Lilio” ad un Centro SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), che accoglie i giovani richiedenti asilo e i rifugiati, le ha permesso di avviare un originale progetto (“Stelle senza confini”) che può essere di particolare interesse anche per altri planetari.
Progetto “Stelle Senza Confini”
https://www.planetari.org/2025/03/28/progetto-stelle-senza-confini/
Il Parco “Lilio” è aperto alle collaborazioni con altre strutture astronomiche, ad esempio nell’organizzazione di rassegne e festival. Dispone di una foresteria dove possono essere ospitati gli operatori che collaborano con il Parco “Lilio”.
Vi invitiamo a saperne di più su tutti questi temi attraverso l’ascolto dell’intervista ad Angela Zavaglia, direttrice del Parco astronomico “Lilio” di Savelli. Le registrazioni della serie “Voci dalle cupole” sono a cura di Gian Nicola Cabizza. L’intervista è disponibile ai seguenti indirizzi:
LA SCIENZA SI FA IN…VIAGGIO!
12 AGOSTO 2026, MENO DIECI! APPUNTAMENTO CON IL “SOLE NERO”
Nella tarda mattina del 29 marzo 2025 si poteva osservare una eclissi parziale di Sole. Purtroppo le nuvole hanno disturbato l’osservazione, riducendo i momenti nei quali era possibile seguire la nostra stella parzialmente eclissata. L’occasione si ripresenterà con l’eclissi solare del 12 agosto 2026, che offrirà l’opportunità di vedere uno dei più spettacolari fenomeni celesti: il “Sole nero”. Ma la visione dell’eclissi totale – in Italia sarà invece parziale – sarà possibile solo a coloro che si metteranno in viaggio. Destinazione la Spagna del Nord fino alle Baleari comprese. L’Osservatorio Serafino Zani ha iniziato il conto alla rovescia con una raccolta di informazioni da tutti coloro che si recheranno nei luoghi della fascia di totalità. La domanda per tutti quelli che partiranno è la seguente: qual è la tua meta del 12 agosto 2026? La prima risposta ci è arrivata da una famiglia con bambini che ha scelto i dintorni del Parc Natural de la Serra d’Irta, lungo il tratto di costa che si affaccia davanti all’arcipelago delle Baleari. Si tratta di un’area naturale, protetta dal 2002, che fa parte della Comunità Valenciana. Oltre a 7.744 ettari di terreno comprende un litorale di riserva naturale marina. I parchi naturali sono anche delle “oasi di buio” e quindi sono i luoghi adatti, dopo il tramonto, per scoprire il vero aspetto del cielo notturno popolato da migliaia di stelle. I giorni attorno al 12 agosto saranno proprio quelli ideali per ammirare il firmamento – tra l’altro la data coincide con il massimo delle stelle cadenti dello sciame delle Perseidi – perchè saremo al novilunio e la luce lunare non interferirà con le osservazioni. Nel capoluogo della Comunità Valenciana c’è una meta di interesse turistico e scientifico da non mancare, anche per le famiglie con bambini: La Ciutat de les Arts i les Ciències di Valencia.
Invitiamo chi sta programmando un viaggio in vista dell’eclissi del 12 agosto a comunicarci la propria meta. Volentieri lo citeremo – se verrà richiesto anche in forma anonima – nei nostri periodici resoconti, compresi eventuali dettagli (chi partecipa al viaggio, l’itinerario comprese le mete turistiche previste e qualunque altra curiosità che potrà arricchire il racconto). Ovviamente contiamo anche nei resoconti osservativi durante e dopo l’eclissi, compresi gli scatti fotografici dedicati al luogo di osservazione e alle immagini che documentano il pubblico intento a seguire l’attesa e il momento clou del “Sole nero”. Vi invitiamo a spedire queste informazioni a: osservatorio@serafinozani.it
Coloro che collaboreranno a questa raccolta di informazioni riceveranno i nostri puntuali resoconti.
La Ciutat de les Arts i les Ciències di Valencia
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1433107912150995&set=a.223858649742600
è stata una delle mete dei viaggi della serie “Scienza Viaggi”.
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Il programma “Arte e scienza online” è redatto a cura di Loris Ramponi
