Al Festival del Cinema sulla barca di Pasolini


Edipo Re è la storica imbarcazione (a vela e a motore) che Pier Paolo Pasolini ha condiviso con il pittore Giuseppe Zigaina, utilizzandola come luogo d’ispirazione per le sue opere, spazio famigliare e conviviale per artisti e intellettuali, “backstage” per alcuni suoi film. Grazie alla famiglia Righetti che l’ha restaurata e tolta dall’oblio l’imbarcazione, ex peschereccio acquistato da Pasolini e Zigaina nel 1956, solca la laguna veneta spingendosi fino ai vicini confini friulani quale ambasciatrice di un turismo utile e lento ricco di bontà realizzate dagli ultimi.  Abbandonata e inutilizzata per decenni, l’Edipo Re è tornata ad essere “barca”, luogo e mezzo di trasporto di persone, merci, idee grazie ad Impresa a Rete, una delle più vecchie cooperative sociali italiane, gestore della Rete dell’Economia Sociale Internazionale – ResInt, la prima rete di imprese sociali che coinvolge migliaia di persone grazie a centinaia di imprese, organizzazioni ed enti.

Edipo Re anche quest’anno, come negli ultimi tre anni, torna al Lido di Venezia, per il Festival del Cinema. La barca così carica di memorie pasoliniane, sarà di nuovo il cuore di una serie di iniziative dedicate al tema dell’inclusione e alla sensibilità verso gli ultimi. Già lo scorso anno, l’Edipo Re, attraccato a Riva del Corinto, davanti al Lido, ha costituito una sorta di Venezia Cinema Off, accogliendo incontri, dibattiti e performance. Ma soprattutto, ha dispensato il cibo prodotto dalle cooperative sociali di mezza Italia. Luoghi dove le varie forme di disagio – sociale, fisico, mentale – vengono declinate come percorsi di crescita e condivisione, come testimonia l’hashtag #rinascerecongusto.

Lo psichiatra Angelo Righetti, direttore sanitario del Centro Don Orione di Chirignago, Venezia, ha salvato l’imbarcazione, abbandonata in un piccolo porto della Croazia, sette anni fa, coinvolgendo moglie e figli in un progetto diventato realtà dopo un lungo restauro e affidando la gestione a Impresa a Rete, una delle più vecchie Cooperative Sociali italiane. Il mestiere di Righetti senior non è secondario, se è vero che la legge 180 porta anche il suo contributo di collaboratore e amico del professor Basaglia. L’amicizia tra la figlia Sybille, sociologa, e la nipote di Basaglia, Silvia, antropologa e regista, ha chiuso il cerchio.
Per scoprirne di più visitate il sito del progetto:  https://www.edipore.it

Dai napoletani della Piccola Cooperativa Primavera di Castellammare di Stabia alla Onlus Clarabella di Iseo, Brescia, nella cambusa dell’Edipo Re arrivano chicche gastronomiche che i sommelier del Belmond Hotel Cipriani – appoggiato sulla punta dell’isola Giudecca, un’istituzione dell’ospitalità veneziana e internazionale – abbinano a vini a loro volta speciali per impronta etica (bio, naturali, di cooperative sociali) e ovviamente buonissimi.

Un progetto che ci vede tra l’altro presenti in qualità di fornitori: per la cucina dell’Edipo Re e per servirne le chicche gastronomiche è stata infatti scelta una selezione di prodotti Zani. In cambusa le padelle, l’omolettiera e il Wok Bon Appetit, disegnate dal maestro Ettore Sottsass per Serafino Zani e il design evergreen della spaghettiera Karen. Ettore Sottsass firma anche le posate Cinque Stelle, l’acqua vien servita con bicchieri white e deep blue Memento Synth, mentre in tavola ci onorano utilizzando per servire questi fantastici prodotti i piatti in melamina Touch-MeL di Emporio Zani, nell’inconfondibile decoro Madrid. Materiali perfetti per l’utilizzo in barca, che trovano ancor più risalto in un ambiente così particolare e in un progetto che non può che essere condiviso e apprezzato per le proprie finalità, ecco dunque che giovedì 23 agosto ci ha fatto doppiamente piacere lo scoprire i nostri prodotti nel bel racconto per immagini proposto dall’inserto Food di Repubblica.

Cibo buono, paesaggi incantati e la barca galeotta dell’amore tra Maria Callas e Pier Paolo Pasolini (da cui il nome con cui è stata battezzata: Edipo Re), quale mezzo migliore per la promozione del lavoro delle svariate cooperative impegnate ogni giorno ad integrare in società le persone emarginate che proprio con il lavoro dei campi hanno saputo riscattarsi? Il cibo, il vino è fornito da imprese agricole che da nord a sud della Penisola hanno scelto di percorrere una vocazione parallela all’indirizzo agronomico realizzando quello che viene definito “agriwelfare” italiano.

«Siamo difronte alla punta più avanzata della multifunzionalità – spiegava alcuni mesi fa Coldiretti che ha abbracciato il progetto con una propria rete fatta di un tesoretto di 937 fattorie sociali di cui quasi un centinaio in Veneto –  conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della persona è una svolta epocale… “Edipo Re” si candida a far veleggiare questo concetto offrendo servizi non solo di degustazione, esaltazione della biodiversità e del turismo minore, ma sostenendo anche interventi educativi e formativi di team building».

Nascono così le mini-crociere cultural-gastronomiche: Insieme alle testimonianze di molti artisti del ‘900 come Moravia, la Morante e la divina Maria Callas, con il giovane capitano (anche chef) Enrico Vianello, è possibile fare tappa a Torcello nella Casa dell’artista Lucio Andrich, oggi gestita dal nipote Paolo, dove si produce uno squisito aceto di mele con il metodo del tradizionale balsamico; navigare verso Pellestrina e la sua cooperativa di pescatori; oppure incontrare Domenico Rossi a Burano intento nell’attività di pesca delle “moeche”; visitare Sant’Erasmo e il suo orto millenario, addirittura approdare ai casoni gli stessi teatro delle riprese del film “Medea”!